Questura Roma: 'Nessuna trattativa con ultrà. De Santis ha agito da solo'
19.27 "L'intervento è concluso. I medici ci hanno detto che è andato benissimo. Ovviamente Ciro torna in rianimazione". Lo ha annunciato in serata Antonella Leardi, la madre del giovane tifoso del Napoli ferito ieri, Ciro Esposito, che resta comunque in condizioni gravi. Il giovane, 31 anni, che lavora in un autolavaggio nel quartiere napoletano di Scampia, è ricoverato in rianimazione al Policlinico Gemelli, lo stesso ospedale in cui si trova, con diverse fratture, l'uomo che gli ha sparato. Il proiettile che lo ha colpito ha trapassato un polmone e si è fermato alla colonna vertebrale. "E' un miracolo", ha detto uno zio del giovane, dopo l'intervento chirurgico.
17.50 Angelino Alfano, Ministro dell'Interno, ha parlato a Rai Uno durante il programma L'Arena in merito a quanto accaduto ieri prima della finale di Coppa Italia: "Che non passi il messaggio che lo stato italiano è andato a chiedere il permesso a qualcuno della curva. Lo stato italiano non ha affatto intavolato una trattativa. La società del Napoli aveva deciso che doveva far incontrare Hamsik e alcuni della società con alcuni rappresentanti della curva, ma non sta nè in cielo nè in terra che noi dello stato iniziamo a fare trattative con qualcuno della curva. Il tifo italiano è sano, gli italiani che vogliono andare a vedere le partite devono essere tutelati. Da piccolo andavo con mio padre a vedere l'Akragas e mi emozionavo. Lo sport, il calcio, è un'emozione e non devono essere macchiate da queste belve. Ho provato molto dolore ieri sera e sto pensando al Daspo a vita. Per i recidivi, c'è un'aggiunta di cinque anni alla prima segnalazione di divieto. Ma c'è bisogno di un rafforzamento. Oggi ho sentito la vedova Raciti e le ho detto che siamo dalla parte della divisa e dalla parte di suo marito. Dietro quella divisa c'è l'onore di tanti uomini e noi siamo dalla loro parte che ci protegge dal crimine. Il calcio non può essere oggetto di violenti. Il tifo italiano è sano e gli italiani devono essere tutelati. D'altronde, ieri sera, durante l'arco della partita, prima, durante e dopo, anche nel deflusso dei tifosi, non c'è stato niente che non sia andato come doveva andare".
16.10 Giancarlo Abete lancia una proposta alla Lega Serie A di non giocare a Roma l'eventuale sfida di Supercoppa fra Juventus e Napoli: "La Lega aveva ipotizzato l'Olimpico in caso di vittoria del Napoli. Una gara unica, è un evento calcisticamente affascinante ma carico d'incroci pericolosi: il 24 agosto avremmo a Roma i tifosi di Napoli e Juve, situazione su cui riflettere".
13.20 Diego Parente, capo della Digos, ha spiegato in conferenza stampa quanto accaduto ieri prima della finale di Coppa Italia precisando come Davide De Santis, dopo aver provocato gli ultras del Napoli, una volta circondato dagli stessi ha sparato 4 colpi di arma da fuoco: "De Santis si è portato artifizi pirotecnici da un circolo ricreativo dove lavorava e ha deciso di lanciarli, sfidando i tifosi napoletani che passavano di lì. Questi ultimi hanno raccolto la sfida, lo hanno inseguito. Lui è scivolato, si è visto circondato e ha esploso i colpi di pistola". Massimo Mazza, questore di Roma, ha poi spiegato: "Non c'è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Mai pensato di non far giocare la partita. E' stato solo accordato al capitano del Napoli di informare i tifosi, su loro richiesta, in merito alle condizioni di salute del ferito. E' andato tutto bene per l'ordine pubblico: trovare una persona che si mette a sparare va al di là di quello che si può prevedere. Tutto si stava svolgendo regolarmente, non ci sono stati contatti tra le opposte tifoserie".
13.00 La Questura di Roma, in conferenza stampa, ha parlato dei fatti accaduti prima della finale di Coppa Italia, ricosturendo con precisione gli episodi: "L'aggressore ha sparato diversi colpi di pistola. E' stato arrestato per rissa e tentato omicidio. Non si è trattato di un attacco organizzato, il tifoso della Roma De Santis ha agito da solo".
12.55 Secondo quanto rivelato da Sky Sport le condizioni del tifoso napoletano in coma sarebbe peggiorato: prevista per Ciro un'altra operazione.
12.45 La stampa estera parla dei fatti accaduti ieri in occasione della finale di Coppa Italia. Marca, quotidiano spagnolo, titola così: "Il Napoli alza la coppa della vergogna". Sull'emittente inglese Bbc viene pubblicato un video che ripropone gli scontri che hanno provocato il ferimento di tre tifosi napoletani. Il Daily Mail dedica una sequenza di video e fotografie agli episodi incriminati, riproponendo tutte la fasi dei tafferugli sino ad arrivare alla trattativa fra i rappresentanti delle forze dell'ordine e i capi della tifoseria organizzata dal Napoli. Il Mundo Deportivo, altro quotidiano spagnolo, Il Mundo Deportivo punta deciso sull'arresto del "tifoso della Roma noto alle forze dell'ordine". Infine il Sundey Times dedica alcune foto e qualche commento: "I tifosi del Napoli sono stati feriti da alcuni colpi di pistola".
12.30 La polizia ha fermato 200 ultras della Roma che erano diretti a Catania in treno: il motivo sarebbe dovuto al gemellaggio tra la tifoseria dei siciliani e quella del Napoli che avrebbe portato al rischio di eventuali scontri con gli ultras giallorossi.
12.20 Parla il presidente della FIGC Giancarlo Abete che torna sui fatti accaduti ieri in occasione della finale di Coppa Italia: "È stata una serata molto difficile perché le notizie, in particolare prima dell'inizio della gara, si sono rincorse ed erano contrastanti fra di loro. Onestamente era difficile comprendere quello che era avvenuto. C'erano delle situazioni collegate ad un fatto emotivo. Tutto quanto accaduto mi ha ricordato una partita di alcuni anni fa, con tutta una tensione emotiva che cresceva e che poi era difficile governare. La gara fatta partire dopo un consulto fra i due capi tifoserie di Fiorentina e Napoli? Ho sentito di queste situazioni, le ho avvertite anch'io, mi sono state riferite. C'era però da gestire una situazione difficile, anche durante la partita, con di fatto la tifoseria del Napoli che non ha tifato. Da un punto di vista sportivo non c'era nessun tipo di problema che potesse lasciar pensare al fatto che non si giocasse. Gli unici soggetti che, come sempre avviene negli stadi, potevano avere la titolarità a non far disputare la partita, erano i responsabili dell'ordine pubblico. Fin dai fischi all'inno nazionale si è capito perfettamente che tipo di tensione, che tipo di problematiche ci fossero. Il calcio è vittima di situazioni che vanno oltre: gli ultrà utilizzano gli stadi per manifestazioni di potere. E' un dato di fatto: in alcuni stadi gli ultrà hanno un ruolo inaccettabile".
12.00 Sky Sport ha raccolto la testimonianza dello zio di Ciro, il ragazzo napoletano in coma vittima di un colpo di pistola da un ultrà della Roma che è già stato arrestato: "E' in coma, ha una pallottola nella vertebra. Se esce dal coma dovrà essere operato e non si sa come andrà. Ha 30 anni, lavora nell'autolavaggio di famiglia, lava macchine fino alle 8 di sera. Non ha colpe, non fa parte di tifo organizzato e non è abbonato. L'altro mio nipote era con lui, hanno parcheggiato nei posti indicati dalle autorità. E' stato vittima di una bomba carta, poi di sassi, poi è uscito questo signore e anche altri che sparavano in alto, lui invece lo ha fatto ad altezza uomo. L'ambulanza è arrivata dopo oltre un'ora. Spero l'amore per il Napoli non gli costi la vita, è l'unica colpa che ha, di amare il Napoli...". Un altro zio poi ha spiegato ulteriormente l'accaduto: "E' stato un agguato da un gruppo ultrà della Roma, erano in 4 o 5 ad aggredire il gruppetto di napoletani che si recava allo stadio. Ci aspettiamo che lo stato faccia chiarezza".
9.00 ARRESTATO - La questura ha fatto sapere nel corso della serata di ieri che il ferimento di Ciro Esposito non sarebbe stato legato al mondo del calcio. Eppure, nel corso della notte, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio Daniele De Santis, l’ultrà della Roma ritenuto responsabile del ferimento di tre tifosi del Napoli. Secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe provocato i tifosi napoletani lanciando fumogeni contro di loro. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo colpi di pistola. De Santis, 48 anni, ha precedenti di polizia ed è titolare di un chiosco nei pressi del luogo dell’aggressione. Lo stesso De Santis era fra i sei tifosi che nel secondo tempo del derby tra Roma e Lazio del 2004 interruppe la gara dopo che si era diffusa la falsa notizia della morte di un bambino investito da un’auto delle forze dell’ordine.
IL FOCUS DELLA QUESTURA - Attraverso il proprio profilo Facebook, la Questura di Roma ha ricostruito quanto accaduto all'esterno dello Stadio Olimpico: "In merito ai gravi fatti di sangue accaduti prima dell'inizio della partita le indagini, svolte dagli uomini della Questura, hanno portato all'arresto per tentato omicidio di D.D.S., 48 enne romano, con precedenti di Polizia, titolare di un esercizio commerciale, mentre si stanno valutando le posizioni degli altri soggetti partecipanti alla rissa al fine di stabilire le responsabilità di ognuno. Da una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori sembra che il D.D.S. abbia provocato i tifosi napoletani lanciando nei loro confronti dei fumogeni. Alla loro violenta reazione l'uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi d'arma da fuoco.
La partita, che si è svolta regolarmente, è iniziata con ritardo in quanto ai supporters napoletani sono state fornite notizie circa lo stato di salute dei feriti. Si devono inoltre registrare cinque appartenenti alle Forze dell'Ordine, oltre due steward, rimasti feriti durante l'afflusso nel tentativo di impedire che le opposte tifoserie venissero a contatto.Un trentatreenne tifoso napoletano è stato arrestato per resistenza violenza e lesioni a P.U. e sanzionato con un Daspo per cinque anni, mentre altri due supporters del Napoli sono stati denunciati, uno per resistenza a P.U. l'altro per possesso di petardo, e sanzionati con Daspo".
ANTEFATTI - Nel movimentato prepartita nella capitale, si legge su tutti i quotidiani nazionali, non sono mancati scontri e attimi di grande tensione fra ultras e forze dell'ordine. Ma il fatto più grave, quello che non può essere trascurato è stato il ferimento, con colpi d'arma da fuoco di un tifoso del Napoli che si stava recando allo stadio. Ricoverato in codice rosso al policlinico gemelli, il ragazzo, Ciro Esposito è attualmente in coma, ma la situazione è critica. I tifosi si accalcano sugli spalti, la tensione è palese come la volontà degli ultras di non giocare l'incontro. Si torna al 2004 con la mente, quando due ultras di Roma e Lazio scesero in campo per fermare il derby di Roma. Lì non si giocò, ma dalla questura arriva l'ordine: si deve giocare e così proprio con i tifosi si riesce a trovare un accordo per iniziare la gara. Uno scenario da terzo mondo.