Ulivieri: 'Cuadrado torna al Chelsea'
LA PANCHINA É DITTATURA - Quando un giocatore viene chiamato a iniziare il riscaldamento e non lo fa, si tratta di insubordinazione, che potrebbe avere tantissime motivazioni: dal non voler entrare per pochi minuti, dall’essere offesi a causa di una gara trascorsa a guardare dalla panchina, dal non volere entrare contro la propria ex squadra. Sono comunque motivazioni che non possono incidere su quello che è il rapporto di lavoro, visto che comunque parliamo di professionisti che ricevono lo stipendio e che devono cercare di essere sempre al massimo del rendimento per la propria società. Io credo che durante la settimana il rapporto allenatore-calciatori possa essere più o meno democratico, mentre nella scelta della formazione e nella gestione della gara nei 90 minuti, la democrazia finisce ed è dittatura.
REGOLE ELEMENTARI - Sappiamo tutti che la dittatura è molto più veloce della democrazia, sistema sicuramente da combattere, ma nei 90 minuti la decisione spetta ad uno e deve essere ponderata, ma anche veloce. L’allenatore decide e i calciatori eseguono. Nella Juve certi episodi non sono tollerati, con la fantasia mi verrebbe da pensare ai tempi di Boniperti cosa sarebbe accaduto; ma anche dopo. Continuo a pensare che le regole elementari del rapporto vadano sempre rispettate, in linea generale, prima viene l’uomo (con sentimenti sensibilità e vissuti) e poi vengono le regole. Poi ci sono situazioni nelle quali le regole vengono per prime. Quella di sabato scorso era una di queste.