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Simeone? Preferisco il borghese Guardiola e vi spiego perché
IDEA CATALANA- Due filosofie di gioco totalmente diverse. Guardiola, che ai tempi del Barcellona ha sempre attaccato lentamente e con molti passaggi, utilizzando il falso nueve (che voleva dire lasciare libero lo spazio centrale solitamente riservato alla punta, dove a turno si inserivano attaccanti e centrocampisti). L’idea era quella di lavorare molto nella zona tra le linee di centrocampo e quella della difesa avversaria. Quando è arrivato al Bayern ha dovuto cambiare per adeguarsi alla filosofia del calcio tedesco, che prevede almeno un attaccante centrale. Guardiola così ha modificato sistema di attacco e schemi offensivi, non cambiando la propria idea di gioco, se non per il fatto di sfruttare maggiormente contrattacchi e verticalizzazioni. Quella tedesca è una squadra che ruota molto e che spesso muta tra fase di possesso e fase di non possesso palla. La filosofia è quella della grande squadra, che sugli esterni offensivi ruota meno, ma potendo contare su giocatori di grande valore e bravi nell’uno contro uno (Douglas Costa, Robben, Ribery).
BORGHESIA CONTRO PROLETARIATO - Diversa è la filosofia di gioco di Simeone, che difende più basso e adopera più il contrattacco che il tiki taka. Sia con lanci profondi, sia con manovra velocissima in verticale. Anche l’Atletico Madrid cambia spesso sistema di gioco tra fase di possesso e non possesso, passando dal 4-4-2 al 4-2-2-2 quando padrone della sfera. Quella spagnola è una squadra che lavora bene e in collettivo nella fase di non possesso, con grande sacrificio e spirito di squadra comune. Raccontata così, la semifinale di Champions parrebbe la vittoria del proletariato contro la borghesia, ma non è così. É la vittoria di una squadra che si è opposta bene agli schemi e al gioco del Bayern e che ha saputo contrattaccare.Un risultato che ci sta, ma se dovessi pensare al gioco e all’estetica di quest'ultimo, io preferisco ancora la filosofia di Guardiola.
ESPORTABILI - Sono convinto che Guardiola porterà molto al calcio inglese, sarà una svolta storica perché quel tipo di gioco si contaminerà con una filosofia totalmente diversa come quella del tecnico catalano e sicuramente non potrà che crescere e acquisire valore. É la globalizzazione, che ha aspetti negativi, ma anche positivi. Bisogna saper scegliere, gli inglesi hanno scelto bene. E Simeone in Italia? Lui è già molto italiano, credo che nel nostro campionato si inserirebbe anche con una certa facilità.