Ulivieri: 'Vi svelo Zeman. Montella non allena la difesa, alla Roma manca Sarri'
E COME GIOCA L'EMPOLI... - Dunque ci riprovo, Empoli-Fiorentina: bello come gli azzurri hanno impostato la gara. I due difensori centrali si occupavano di Babacar, mentre il difensore laterale lato palla lasciava con più anticipo del solito la linea difensiva per andare a marcare o Borja Valero o M. Fernandez. Se la Fiorentina usciva sui centrocampisti esterni, il difensore lato palla dell’Empoli lasciava la mezzapunta e andava su di loro, mentre il centrocampista centrale dell’Empoli si alzava sulla mezzapunta lasciata libera. Se gli esterni di centrocampo della Fiorentina erano molto bassi, spettava ai vertici laterali del rombo dell’Empoli alzarsi su di loro con il centrocampista centrale che usciva sul centrocampista della Fiorentina rimasto libero. Tutto uno scalare dell’Empoli in avanti, a spegnere la costruzione di gioco della Fiorentina fin dall’inizio. Sui tre difensori viola lavoravano le due punte più Saponara.
MONTELLA CAMBIERA' - Burro: è la difesa della Sampdoria vista contro il Milan. Montella non ha mai allenato separatamente i reparti e nemmeno la difesa; non rientra nel suo metodo di lavoro. Sono sicuro, siccome Montella è persona intelligente e pratica, che alla Samp comincerà con il lavoro di reparto e con il lavoro sui singoli.
MANCA IL LAVORO - Colabrodo: É la difesa della Roma, che di continuo mette insieme errori individuali ed errori di reparto. Si vede che manca lavoro, che ci vuole proprio nel momento in cui i singoli non sono eccelsi. Il lavoro di Sarri sulla difesa del Napoli vorrà dire qualcosa? E quello dello stesso Sarri prima e Giampaolo poi sulla difesa dell’Empoli?.
I SEGRETI DI ZEMAN - Al corso Uefa A a conversiamo avevo come allievo il figlio di Zeman, Karel. “Perché tuo padre non fa mai un’esercitazione per la difesa?”, chiesi. “Perché teme che la squadra acquisisca una mentalità difensiva”, fu la risposta. Anche questa è un’idea.
RISPOSTE AI LETTORI - Qualche anno fa Maturana - tecnico famoso in tutto il Sud America, venne a trovarmi a Bologna. A lui interessava la difesa e alla fine mi disse: “Vedi, l’attacco è del presidente, la difesa è dell’allenatore…”. Mi parte che avesse ragione perché in una squadra organizzata, più hai attaccanti di valore e più gol riesci a segnare. Per la difesa il discorso è diverso: occorrono difensori bravi, ma ci vuole quell’organizzazione che parte dall’allenatore. Nel calcio di oggi, l’organizzazione di una difesa e le qualità tecniche e atletiche dei difensori centrali, determinano le caratteristiche di gioco di una squadra. Per rendersene conto basta pensare al Milan quando aveva Nesta e Thiago Silva: difensori centrali che difendevano gli spazi alle loro spalle, gli spazi alle spalle dei centrocampisti e gli spazi sulle fasce laterali. Era un Milan sempre con il piede in avanti.
A commento del mio ultimo articolo, un nostro lettore ha scritto: “Ora capisco perché Ulivieri non ha mai allenato una grande squadra”. Non c’era bisogno di tanto per capire: Io non ho mai allenato una grande squadra perché non ero adatto. Semplice. Ad un altro nostro lettore che mi accusa di banalità, vorrei ricordare che lo “Strolaga di Brozzi” era un tizio che riconosceva i pruni al tatto e la merda al puzzo. Pare chiaro che io, con quel soprannome, dica spesso delle ovvietà, come quando alla domanda sulle favorite allo scudetto ho risposto: Inter, Fiorentina, Napoli, Roma. “Occhio alla Juve”, volevo aggiungere, ma mi sono tenuto.
Renzo Ulivieri