Ufficiale: Micciché è il nuovo presidente della Lega di Serie A
Gaetano Miccicchè (foto Ansa) il nuovo presidente della Lega di Serie A. Il numero uno di Banca IMI è stato votato all'unanimità dai 20 presidenti della Serie A e prende il posto di Maurizio Beretta, in carica per due mandati fino al 27 marzo 2017 e al termine del periodo di commissariamento gestito prima daCarlo Tavecchio e più recentemente dal presidente del Coni Giovanni Malagò.
PRIME PAROLE - Ecco le prime parole del neo-eletto presidente di Lega: "Ringrazio il presidente Malagò e tutti i 20 presidenti che, in maniera inusuale, hanno deciso di votarmi all'unanimità. Posso portare un contributo, assieme al CdA, che spero venga nominato il prima possibile, e al nuovo amministratore delegato, di serietà e di capacità di coinvolgere tutte le componenti. CdA, Lega, società, stakeholders come tifosi, organizzatori di eventi e via dicendo, cercando di far sì che il mondo del calcio diventi una grande realtà in cui perseguire gli interessi di tutti. Un obiettivo è il profitto, quindi trovare le soluzioni migliori per valorizzare il calcio italiano. E poi obiettivi qualitativi: il calcio racchiude tutta la società civile italiana. Quando dico che il calcio italiano è il migliore al mondo so bene che ci sono grandissimi campioni e squadre altrove. Ma quello che abbiamo noi è unico: grandi squadre e grandi città: Napoli, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Roma, Torino, Mliano, Venezia. Non sono solo posti dove vedere la partita, ma dove il mondo ha interesse a essere: vedere le chiese, i musei, i ristoranti. Tutto questo gli altri campionati non sono in grado di offrirlo. Ce la possiamo fare e giocare".
PRIME PAROLE - Ecco le prime parole del neo-eletto presidente di Lega: "Ringrazio il presidente Malagò e tutti i 20 presidenti che, in maniera inusuale, hanno deciso di votarmi all'unanimità. Posso portare un contributo, assieme al CdA, che spero venga nominato il prima possibile, e al nuovo amministratore delegato, di serietà e di capacità di coinvolgere tutte le componenti. CdA, Lega, società, stakeholders come tifosi, organizzatori di eventi e via dicendo, cercando di far sì che il mondo del calcio diventi una grande realtà in cui perseguire gli interessi di tutti. Un obiettivo è il profitto, quindi trovare le soluzioni migliori per valorizzare il calcio italiano. E poi obiettivi qualitativi: il calcio racchiude tutta la società civile italiana. Quando dico che il calcio italiano è il migliore al mondo so bene che ci sono grandissimi campioni e squadre altrove. Ma quello che abbiamo noi è unico: grandi squadre e grandi città: Napoli, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Roma, Torino, Mliano, Venezia. Non sono solo posti dove vedere la partita, ma dove il mondo ha interesse a essere: vedere le chiese, i musei, i ristoranti. Tutto questo gli altri campionati non sono in grado di offrirlo. Ce la possiamo fare e giocare".