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UFFICIALE: Juventus, primo semestre del 2020/21 in rosso per 113 milioni di euro
IL COMUNICATO - Questa la sintesi dei risultati consultabile sul sito ufficiale della Juventus: "Per una corretta interpretazione dei dati semestrali si ricorda che l’esercizio sociale di Juventus non coincide con l’anno solare, ma copre il periodo 1° luglio–30 giugno, che è quello di svolgimento della stagione sportiva. L’andamento economico è caratterizzato da una forte stagionalità, tipica del settore di attività, determinata essenzialmente dalla partecipazione alle competizioni europee (in particolare, alla UEFA Champions League), dal calendario degli eventi sportivi e dalla Campagna Trasferimenti dei calciatori.
Occorre inoltre rilevare che il primo semestre dell’esercizio 2020/2021 (contrariamente all’analogo periodo dell’esercizio precedente) è stato fortemente penalizzato - come per tutte le Società del settore - dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle Autorità. La pandemia ha influenzato direttamente e in modo rilevante soprattutto i ricavi da gare e da vendite di prodotti e licenze, con un conseguente - ed inevitabile - impatto negativo sul risultato operativo, sul risultato netto e sull’indebitamento finanziario; inoltre, per il perdurare della pandemia, il semestre in corso rileva maggiori proventi da diritti radiotelevisivi a causa del posticipo dall’esercizio precedente di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali.
Il primo semestre dell’esercizio 2020/2021 chiude pertanto con una perdita di € 113,7 milioni, rispetto alla perdita di € 50,3 milioni del primo semestre dell’esercizio precedente.
Nel dettaglio, l’incremento della perdita del primo semestre dell’esercizio è sostanzialmente imputabile a minori ricavi per € 64 milioni, correlati a minori proventi da gestione diritti da calciatori (€ 55 milioni) e agli effetti direttamente imputabili alla pandemia sui ricavi da gare e da vendite di prodotti, licenze e altri (€ 39 milioni complessivi); tali effetti negativi sono stati in parte compensati da maggiori proventi per diritti radiotelevisivi (€ 27 milioni, correlati al maggior numero di partite di Campionato disputate nel semestre in esame). Nell’ambito dei ricavi, si segnala inoltre il positivo andamento - stante il difficile contesto - dei ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità (in leggero incremento rispetto all’esercizio precedente), nonché l’aumento dei ricavi dell’e-commerce (in incremento del 60%), che in parte compensa l’inevitabile calo dei ricavi tramite canale dei negozi fisici.
I costi operativi, gli ammortamenti e gli accantonamenti netti sono risultati nel complesso stabili, evidenziando moderate variazioni in alcune voci (in aumento gli oneri su personale tesserato e non tesserato - integralmente e regolarmente corrisposti nel periodo di riferimento - quelli per la gestione diritti calciatori e per la sicurezza sanitaria; in diminuzione i costi per servizi esterni e altri minori).
Il Patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2020 è pari a € 125,5 milioni; la variazione rispetto al saldo di € 239,2 milioni del 30 giugno 2020 deriva dal risultato del semestre (€ -113,7 milioni).
L’Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 ammonta a € 357,8 milioni (€ 385,2 milioni al 30 giugno 2020). Il miglioramento di € 27,4 milioni, che sconta l’effetto negativo dell’intervenuto consolidamento della B&W Nest S.r.l. e dei relativi debiti finanziari ai sensi dell’IFRS16 per € 15,2 milioni, è stato determinato dai flussi positivi della gestione operativa (€ +16,2 milioni, originati anche da una tempistica particolarmente favorevole di incassi e esborsi) e dagli incassi legati alle Campagne Trasferimenti (€ +46,2 milioni netti, di cui € 55,2 milioni derivanti dalla cessione pro- soluto dei crediti vantati verso società calcistiche estere); tali effetti sono stati parzialmente compensati dai flussi dell’attività di finanziamento (€ -11,5 milioni) e dagli investimenti in altre immobilizzazioni (€ -8,3 milioni).
Al 31 dicembre 2020 la Società dispone di linee di credito bancarie per € 512,4 milioni, non utilizzate per complessivi € 287,1 milioni. Le linee utilizzate - pari a € 225,3 milioni - si riferiscono per (i) € 85,5 milioni a finanziamenti, (ii) € 71,8 milioni a anticipazioni su contratti e crediti commerciali, (iii) € 56,1 milioni a fideiussioni rilasciate a favore di terzi e (iv) € 11,9 milioni a scoperti di conti correnti. A fronte di tali utilizzi, la Società al 31 dicembre 2020 dispone di liquidità per € 38 milioni, depositata su vari conti correnti".
IMPATTI COVID-19 - "Lo scenario nazionale e internazionale del primo semestre dell’esercizio 2020/2021 continua ad essere caratterizzato dagli impatti causati dalla pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive per il contenimento imposte dalle Autorità amministrative, sanitarie e sportive.
Fatto salvo per la partita del 20 settembre 2020 (Juventus vs Sampdoria), giocata in casa con la presenza di pubblico entro il limite di mille spettatori invitati, tali misure restrittive non hanno permesso, e attualmente non permettono, di disputare partite con presenza di pubblico (con conseguente azzeramento dei ricavi da gare). Inoltre, le misure di contenimento della pandemia poste in essere con il DPCM del 3 novembre 2020 (come successivamente confermate) hanno comportato, a fasi alterne, la chiusura al pubblico del J Museum e dei negozi, con conseguente impatto negativo sui ricavi da visitatori e da merchandising.
Si evidenzia inoltre che l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha comportato lo slittamento della disputa, nei mesi di luglio e agosto 2020, di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali della stagione 2019/2020, determinando il riconoscimento dei rispettivi ricavi da diritti televisivi nell’esercizio attualmente in corso.
Nel corso del primo semestre dell’esercizio 2020/2021, il protrarsi della pandemia ha generato un rilevante impatto negativo sui ricavi (principalmente da gare e da prodotti), quantificabile indicativamente in circa € 50 milioni; l’impatto sui costi non è viceversa risultato significativo, in quanto i risparmi correlati alla mancata disputa di gare sono stati in parte compensati da costi correlati alla pandemia (in primis, per la sicurezza sanitaria e i dispositivi di protezione)".