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    Udinesemania: un salto nel vuoto e i tifosi non aiutano

    Udinesemania: un salto nel vuoto e i tifosi non aiutano

    • Kevin Locatelli
    L'Udinese esce sconfitta e umiliata dalla Lazio tra le mura “amiche” dello Stadio Friuli, che viste le inguardabili prestazioni dei friulani in questo periodo, gli si addice di più la tanto criticata dicitura Dacia Arena. E dire che per un tempo i ragazzi di Iachini, avevano retto bene il campo, con un De Paul illuminato, ma con pochissime occasioni da rete, le mancanze più grosse sono arrivate dalle fasce: Heurtaux per tipologia di giocatore chiuso in difesa, mentre Adnan dopo gli ultimi errori, probabilmente è stato costretto a restare basso.

    Soprattutto sulla gestione delle fasce laterali, vanno trovate le colpe di Iachini, perché la squadra era la stessa che aveva ben figurato contro la Fiorentina e stavolta non ci sono le attenuanti del turnover avute contro il Sassuolo. Mi concentro nell'analisi della prima frazione, perché nel crollo finale ci sta anche un bel salto qualitativo del reparto offensivo della Lazio. La spinta laterale assente, ha costretto giocatori come Koné e Badu solo in copertura, infine sono arrivati solo un paio di cross e quando hai due punte di peso come Perica e Zapata è un peccato.

    Il problema grosso, infine, sorto al termine della gara è quello con i tifosi. Se estrapoliamo l'analisi della partita contro la Lazio, nel contesto solo di questa stagione, la caduta ci può stare, si capiscono bene le cose su cui lavorare e quelle che invece vanno bene. Il problema è che di fronte c'è un pubblico che cova dentro un grosso rancore, accumulato in tre stagioni fallimentari da parte dei friulani. Attriti con la società mai sopiti e qui a pagare si ritrovano un tecnico e una squadra che sulla carta ha possibilità di fare decisamente meglio di quelle passate.

    Però questo clima non aiuta, subito dopo lo 0-2 della Lazio, i tifosi hanno insultato la squadra, subissato di fischi l'incolpevole De Paul al momento del cambio, rincarando poi con il coro “basta stranieri” ed infine i ragazzi della Nord hanno abbandonato gli spalti. Ripartire da una situazione così è più difficile, ci vuole più calma e serenità di giudizio da parte di tutti, altrimenti a pagare saranno tutti. La squadra va lasciata lavorare e Iachini per il momento non va messo in discussione, la società deve fare da paciere con i tifosi, solo un clima tranquillo può far emergere il reale valore di questi ragazzi, altrimenti il finale rischia di essere più tetro di quello degli ultimi campionati.

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