Novanta minuti al termine della stagione, novanta minuti che separano l'Udinese da un sogno chiamato Champions. Guidolin predica calma, ma a stento si riesce a trattenere l'entusiasmo. Domenica contro il Milan ci si avvia ad un 'Friuli' esaurito e se il traguardo dovesse sfuggire sul filo di lana sarebbe davvero una beffa. Sembra, e sottolineiamo sembra, che la matematica qualificazione in Europa League sia passata in secondo piano. Non è così. Nessuno dimentica come era cominciato il campionato dell'Udinese: quattro sconfitte di fila.

Invece, la truppa friulana ha abbassato la testa, rimboccato le maniche e ricompattato le fila, tanto da arrivare alla fine a lottare per il quarto posto. E' anche per questo che la gente ama tanto Francesco Guidolin e lo vuole 'santo subito', e non ci sono voci di mercato che tengano: il Guido resta a Udine. Se ne facciano una ragione gli opinionisti e giornalisti di tutta Italia. Alla Champions ci è andato vicino cinque volte ,e il fato vuole che potrebbe arrivare a questo traguardo proprio nel week end in cui il Giro d'Italia fa tappa sul Crostis e sul mostro Zoncolan. Monte, quest'ultimo, che Guidolin ha scalato in bicicletta, faticando, forse, meno rispetto questa bellissima e tesissima corsa Champions.

Un crescendo che ha coinvolto anche il pubblico. I 4.000 di Verona hanno segnato un momento storico anche per la tifoseria. Difficile descrivere l'emozione nel vedere un così gran numero di persone di tutte le età muoversi con l'unico intento di tifare Udinese. Bello, bellissimo, anzi meraviglioso. La Lazio crede ancora al quarto posto, ecco perché non deve assolutamente calare l'attenzione in vista del match contro i rossoneri. Per uno strano scherzo del destino anche il 29 maggio 2005, data del primo e unico approdo all'Europa che conta per la squadra friulana, l'avversario tra le mura amiche era il Milan e il pareggio per 1-1 bastò per toccare il paradiso. Un punto. Un punto per cominciare un nuovo sogno.