Crescerai, Udinese. Una speranza, più che una constatazione. Prima o poi i bianconeri dovranno fare il salto di qualità: meglio prima che poi... almeno questo si augura l'ambiente friulano. L'Udinese è una squadra che ha ancora tanto da dimostrare, ma al momento in cui serve dare la zampata decisiva purtroppo scompare nel nulla. È successo a Roma, con ricaduta a Parma, dove non si è vista la stessa squadra che ha steso il Napoli.

D'accordo, mancavano l'estro e la fantasia di Sanchez, che non è stato rischiato da Guidolin, ma i bianconeri sono apparsi poco grintosi e determinati. Peccato, perché anche un punticino avrebbe tenuto agganciato il treno europeo, che rimane a tre lunghezze. La strada è lunga, Guidolin si mette in discussione per primo, ma ci permetta di dire che sta già facendo il massimo. Adesso tocca ai giocatori tirare fuori quel qualcosa in più che serve per non rimanere nell'anonimato. Lavorare, lavorare, lavorare. Questa la ricetta dell'allenatore, che incarna alla perfezione la filosofia friulana: poche parole, tanto lavoro.

Siamo d'accordo con lui: è ora che i ragazzi tirino fuori quel qualcosa in più che è mancato nelle ultime stagioni. Basta specchiarsi dopo una bella partita, basta accontentarsi della sufficienza. Capiamoci, non c'è nulla di tragico, solo un'altalena di prestazioni e risultati. E proprio per questo è risolvibile. Nel frattempo Antonio Di Natale è tornato in testa alla classifica capocannonieri con 9 reti. Il capitano è tornato ad essere l'uomo della salvezza in attacco per l'Udinese, nell'attesa che Floro Flores sbocci definitivamente e Denis trovi la condizione. Ma questa è un'altra storia...