Udinesemania - Sottil ci ha capito ancora poco, contro il Monza serve una svolta
Vero che sarebbe potuta andare anche peggio per come si era messa la partita (Udinese in dieci uomini dal primo tempo per sciocca espulsione di Perez) ma dalla prima tra le mura di casa ci si aspettava decisamente di meglio. Atteggiamento remissivo, squadra assai contratta e incapace di costruire gioco. L'uomo in meno è certamente un'attenuante ma la partita andava interpretata in maniera diversa. L'approccio è stato timido, a tratti rinuciatario. La costruzione spesso confusionaria o affidata al talento dei singoli. Il fatto di non aver preso gol e di aver sofferto pochissimo anche nella ripresa non può equivalere ad un successo.
Soprattutto dal punto di vista del gioco i bianconeri ancora stentano. Soltanto tre mesi fa la squadra guidata da Cioffi travolgeva all'Arechi i granata, sabato scorso Sepe non ha sporcato i guantoni. Cosa sia successo nel mezzo resta un mistero, visto che l'11 è rimasto pressoché invariato e la cessione di Molina da sola non può giustificare questa involuzione.
Sottil sembra che ancora non ci abbia capito molto della rosa messagli a disposizione dalla società. Il 3-5-2 non è un sistema a lui affine e lo si vede, molto meglio ha fatto la squadra quando è passata a 4 (per necessità) dietro. Giusto dargli tempo ma non troppo. Serve una crescita immediata, anche perché il calendario non permette ulteriori passi falsi. Dopo il Monza arriveranno le sfide contro Fiorentina e Inter, è chiaro che i punti servono eccome.
Quello di venerdì all'U-Power Stadium è un crocevia importante. La squadra di Stroppa è forse anche messa peggio, una sconfitta difficilmente verrebbe digerita facilmente non solo dall'ambiente ma anche dalla società.
Difficile ipotizzare stravolgimenti, anche l'inserimento di un trequartista al posto di una mezz'ala resta per ora soltanto un ipotesi. Dietro la speranza è quella di recuperare Bijol, davanti potrebbe rivedersi dal primo minuto Beto. Il portoghese scalpita e l'Udinese ha bisogno al più presto della sua punta.
Di mezzo c'è ancora il mercato, che rischia di portarsi via anche Makengo (trattativa in corso con il Torino) e forse Deulofeu (lo vuole il Villareal). Il catalano soprattutto soffre le voci che gli ruotano attorno, pare distratto e con la testa da un'altra parte. D'altronde soltanto un mese fa era praticamente fatta per il suo passaggio al Napoli, poi la permanenza a Udine più che altro per mancanza di offerte. Deve ritrovare al più presto le giuste motivazioni, tornare in campo non soltanto per se stesso ma per la squadra. È un elemento imprescindibile, ancor di più della passata stagione.
Sarà una settimana importante, all'orizzonte un'altra sfida salvezza da non sbagliare.