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    Udinesemania: senza cuore la barca affonda

    Udinesemania: senza cuore la barca affonda

    Tutti i nodi vengono al pettine e questa squadra è ripiombata nell'oblio più totale. Ci avevamo sperato tutti, dopo il buon finale d'annata e le buone trame di gioco che si iniziavano a intravedere, ancora una bella vittoria contro l'Atalanta a inizio anno e poi di nuovo l'abisso. Dieci gol subiti in tre partite contro Carpi, Juventus e Palermo, una squadra che è completamente scomparsa dai terreni di gioco della serie A.

    Questa squadra è figlia di una società che ha fatto prevalere le logiche alle ragioni di cuore. In questi giorni tutti si stanno perdendo in analisi tattiche per trovare una spiegazione, ma la realtà è che ogni giocatore fa la sua partita a se, senza un briciolo di carattere e senza uno spirito di squadra che è l'anima vitale di chi fa questo mestiere. Non voglio tornare sulle vecchie storie che rispondono ai nomi di Pinzi e dello Stadio, ma sono questi i fiori all'occhiello di una mentalità societaria che sta coinvolgendo tutta la squadra.

    All'Udinese di quest'anno, manca un Capitano che dia carattere e sia da guida al gruppo, manca un campione da cui i compagni possano trovare la voglia di sentirsi all'altezza, mancano le bandiere ma quelle ormai non si trovano da nessuna parte e mancano anche gli italiani nello spogliatoio. Ieri la fascia di capitano è finita sul braccio di Badu, ottimo giocatore e professionista, ma che tra tutte le sue caratteristiche nessuna risponde a quella del capitano, dalle proprietà linguistiche a quelle caratteriali. La squadra è in confusione, non ci sono punti di riferimento e il tecnico non sembra in grado di tenere almeno alta la concentrazione.

    Negli scorsi campionati Di Natale riusciva a sopperire a queste lacune, ma oramai anche lui è stanco ed è stato in qualche modo costretto a giocare ancora una stagione e non ha colpe. Riguardo i campioni, quando in campo hai Sanchez, Benatia o Asamoah, anche gli altri giocatori vengono spinti a dare di più dallo stimolo dato dalla forza dei compagni. Ma qui non c'è un giocatore che spicchi sugli altri e quindi è facile che appena le cose non girano bene la squadra si afflosci.

    Detto questo, non ci sono molte cose che si possono fare, prima di tutto la società dovrebbe guardare al suo interno e capire gli errori commessi, proprio guardando alla storia dell'Udinese degli ultimi 15 anni. Capire che se decidi di intavolare una guerra con i tuoi tifosi, devi offrire qualcosa in cambio, altrimenti ti ritrovi a fare guerra a chi ti deve sostenere e alimentare i tuoi sogni. L'aver costruito lo stadio nuovo, non ti esime da tutte le altre responsabilità affettive, aver avvicinato i tifosi al campo diventa controproducente se questi tifosi sono nervosi e infastiditi. Poi qualche intervento sul mercato può aiutare, ma senza una sana autocritica è tutto inutile..

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