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    Udinesemania - Ricomincia la corsa dei bianconeri. Ora testa al Milan

    Udinesemania - Ricomincia la corsa dei bianconeri. Ora testa al Milan

    • Stefano Pontoni
    L'Udinese riprende finalmente la sua corsa. Basta un gol di Becao ad inizio ripresa per avere la meglio sul battagliero Empoli e per ritrovare tre punti che mancavano dalla trasferta di Marassi con la Samp. 

    I bianconeri mettono la parola fine alla pareggite cronica e si rilanciano, grazie anche ai risultati degli altri campi, in chiave Europa. Sognare il settimo posto (potrebbe bastare anche l'ottavo nel caso in cui l'Inter vincesse la Coppa Italia, qualificandosi in campionato tra le prime quattro e la Juventus dovesse vincere l'Europa League e non andare oltre il quinto posto) si può. Almeno per alimentare le motivazioni di un finale di stagione che altrimenti rischierebbe di cadere nell'anonimato.

    Esteticamente non è stata una partita indimenticabile ma quello che contava la sostanza. Prestazione solida, concreta, senza fronzoli. Per ritrovare il bel giocoe magari quell'aggressività di inizio stagione ci vorrà ancora del tempo. 

    La difesa non prende gol (merito anche di un Silvestri formato Nazionale) ma l'attacco stenta a creare occasioni. Success si sacrifica per la squadra, fa reparto ma non segna mai. Come giudicare un attaccante così? Chi gioca davanti dovrebbe garantire gol, il nigeriano invece gioca più per gli altri che per sé. Funzionale quello sì ma raramente pericoloso. Eppure pare difficile fare a meno di lui in questo momento.

    Beto, se il gioco delle ultime giornate, fatica e non poco. Soprattutto quando di fronte trova un avversario che gli concede pochi spazi, che lo marca stretto e che non gli permette di esplodere nello spazio rischia di eclissarsi da solo. Come Vlahovic alla Juve anche il portoghese (che i gol li sa fare) va messo nelle condizioni per rendere al meglio.

    L'infortunio di Deulofeu ha tolto tanto in termini di imprevedibilità, ci vorrebbe maggiore fantasia e spunto negli ultimi 25 metri ma Sottil per ora preferisce non sbilanciarsi. Di conseguenza Thauvin e Samardzic (assieme a Pereyra i più talentuosi giocatori della rosa) devono accontentarsi delle briciole. Magari nelle prossime giornate, ritrovata la tranquillità necessaria per sperimentare una formazione maggiormente offensiva, ci sarà spazio anche per loro. 

    Ci sarebbe anche Pafundi, che a detta di tutti è un fenomeno ma che a Udine, per un motivo o per l'altro non vede campo tra Primavera e Prima Squadra. Se è forte veramente si abbia il coraggio, come dice il ct Mancini, di gettarlo nella mischia. D'altronde in Europa, gente come Bellingham e titolare da tempo anche se ha solo 19 anni. L'Udinese deve essere quel che è sempre stata anche in passato, una fucina di talenti. Non perda questo sua caratteristica.

    Sabato sera al Friuli arriverà il Milan. Partita difficile ma non impossibile. Serve una grande notte, come ad inizio stagione quando al Friuli caddero in serie Roma, Fiorentina e Inter. Con un pizzico di ritrovato entusiasmo e con una maggiore consapevolezza nei propri mezzi anche al Diavolo si può andare a fare male. 





     

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