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Udinesemania:| Questione di piccoli passi
A Sgonico di Trieste c'è la Grotta Gigante. La più grande cavità sotterranea visitabile da turisti al mondo. Per crearla la natura ha impiegato circa 6 milioni di anni, giorno più giorno meno. Un'erosione a piccoli passi. A circa 50 chilometri di distanza c'è l'Udinese che, nei tanti anni della gestione Pozzo, si è fatta strada tra le grandi. Il paragone è azzardato, ma la famosa politica dei piccoli passi (e sempre ben saldi a terra) a Udine è una regola e, forse, anche un bene.
In questo avvio di stagione i piccoli passi stanno cominciando ad assumere i contorni di una marcia. Continuità, anche se questo significa un pareggio per 0-0 contro il Torino. Prima, però, tre punti pesanti vincendo con il Milan. La classifica così si muove, e anche il morale. Si parla di salvezza in Friuli, lo rimarca Guidolin, maestro di vita dei piccoli passi. Piccoli passi in avanti riscoprendo Barreto e scoprendo Ranegie, nuova risorsa, nuovo nome e, chissà, nuovo talento scovato dalla dirigenza bianconera.
Giocando ogni tre giorni Di Natale va preservato, e i suoi compagni di reparto devono aiutarlo a non sentirsi indispensabile. Totò, al pari di tanti grandi di questo campionato che hanno passato i 30 (non ultimo Pirlo, per cui si è parlato anche di 'pensionamento' da Nazionale), deve e sa gestirsi. Guidolin lo ha definito quasi una 'reliquia', tant’è prezioso. Magari fosse calcisticamente eterno come una Grotta Gigante del pallone.