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    Udinesemania: poi all'improvviso è riscoppiato l'amore

    Udinesemania: poi all'improvviso è riscoppiato l'amore

    La sfida di San Siro è appena finita, i giocatori vanno verso il centrocampo per i saluti di rito con arbitri e giocatori avversari, timidamente fanno qualche saluto verso il settore ospiti. Sembra finire così il trionfo nel quarto di finale di Coppa Italia, quando invece dalla panchina arriva Di Natale e chiama a raccolta i suoi, spiega ai più giovani, come Widmer, che oggi bisogna fare qualcosa in più e la squadra al completo corre a festeggiare sotto la curva insieme ai suoi tifosi. 

    Finalmente ho rivisto Totò fare il capitano anche senza giocare; si è parlato nelle scorse settimane di quanto importante sia uno zoccolo duro di italiani, che spieghi agli stranieri e al gruppo come ci si comporta, come si reagisce alle vittorie e alle sconfitte. Questi ragazzi che arrivano da mezzo mondo, hanno vissuto una settimana difficile: domenica dopo la sconfitta contro la Lazio sono stati assediati dagli ultras all'interno dei parcheggi, poi il lunedì ancora critiche all'allenamento per una foto festosa apparsa su un social network. Tutte queste cose devono in qualche modo aver fatto sentire la squadra distante dai propri tifosi, ma un vero capitano sa capirle queste cose, sa quando è il momento di stare in silenzio ad ascoltare le critiche e quando invece è il momento di reagire.

    Ieri quella festa ha dato il vero senso a una vittoria già di per se importantissima. In quello spicchio di tifosi arrivati alla spicciolata a Milano, c'era anche una parte di ragazzi che da oltre due anni erano distanti dalle trasferte al seguito delle zebrette, per una lunga lotto alla Tessera del Tifoso alla fine vinta con l'introduzione del nuovo mezzo denominato Away. Tutte queste componenti fanno si che ora siano tornati tutti a lottare verso un unico obiettivo: l'Udinese.

    Poi si potrà parlare di lucidità, tecnica e tattica in una sfida romantica, in cui i difensori friulani hanno fermato con le buone e le cattive le incursioni degli attaccanti rossoneri. Di centrocampisti che hanno corso e impostato con una grinta memorabile, del ritorno di Muriel e dell'entusiasmo del giovane Nico Lopez. Ma anche del fatto che questi ragazzi hanno confermato una tradizione che li vuole ultra competitivi, quando la tensione e le motivazioni di una sfida ne danno ragione. Adesso bisogna dare la svolta, ritrovare questo carattere anche contro Parma e Bologna prossimi avversari in campionato. Perché se questa squadra mette in campo quel cuore e quella voglia di non regalare niente all'avversario visti a San Siro, quella cifra di 20 punti in classifica è destinata presto a incrementare. E la Coppa Italia regalerà, nell'attesa della semifinale, vari spunti per poter sognare perlomeno la finale, scusate se è poco.

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