Udinesemania:| Più che una gara, un film
Se fosse stato un film, nemmeno lo sceneggiatore di Psyco avrebbe fatto di meglio. Udinese-Napoli come il miglior giallo di Agatha Christie. Colpi di scena a non finire, un morto (la stessa Udinese che si è fatta rimontare due gol), un assassino (per tutto il popolo friulano è l'arbitro Rocchi) e un investigatore (patron Pozzo, che è sbottato nel finale contro un direttore di gara dopo parecchio tempo). Poco conta che sia stata una partita di calcio. Restano solo le polemiche.
Quattro gol, un giocatore espulso (Fabbrini), un allenatore espulso (Guidolin), un rigore (parato) e una rimonta incredibile del Napoli. Il finale di gara, poi, è diventato un film di Totò e Peppino. Se davvero l'arbitro Rocchi ha chiesto la maglia a Cavani e il guardalinee a De Sanctis (cosa peraltro che non è vietata da nessun regolamento), la battuta di Floro Flores al fischietto - 'A me non la chiedi?' - sarebbe già materiale per il prossimo cinepanettone di De Laurentis. Una battuta che, anche se detta simpaticamente, ha fatto rimediare una squalifica di due giornate.
Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Ma questa era anche la sfida tra due contendenti per il terzo posto che vale la Champions. È finita con un punto a testa, dimostrando che l'Udinese può giocarsela anche con una squadra blasonata contro il Napoli, che sono tornati i gol e il buon gioco e che, da qui alla fine, tutto può succedere. Peccato che, nella prossima partita a Palermo, tra infortunati e squalificati, mancheranno Benatia, Domizzi, Fabbrini e Floro Flores. Un'altra partita, un altro capitolo, sperando che quello contro il Napoli sia chiuso.