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    Udinesemania -  Perché l'Udinese gioca meglio con le grandi che con le piccole?

    Udinesemania - Perché l'Udinese gioca meglio con le grandi che con le piccole?

    • Stefano Pontoni
    Un punto contro la Lazio, un punto contro il Milan. L'Udinese si conferma squadra che gioca meglio con le grandi che con le piccole. Il motivo non è ricercare soltanto nell'atteggiamento mentale, nelle maggiori motivazioni che può offrire una gara a San Siro piuttosto che una al Bentegodi, ma anche e soprattutto nell'assetto tattico. 

    I bianconeri, per come li ha reimpostati Cioffi, con questo 5-3-1-1 in fase di ripiegamento, funzionano meglio quando impostano la loro partita sul non far giocare gli avversari. Così è stato anche nell'ultima sfida contro i rossoneri. Difficile ricordare - gol di Leao a parte e occasione di Romagnoli con bandierina già alzata - veri pericoli dalle parti di Silvestri.

    Centrocampo e difesa molto compatte, poco spazio concesso agli avversari e tantissima densità nella propria metà campo. Dietro si marca praticamente a uomo, con Becao e Perez incollati agli attaccanti avversari e Marì capace di reinterpretare in chiave moderna il ruolo di libero. Anche il centrocampo bianconero è assai muscolare. Walace e Makengo sono due recupera palloni e solo Pereyra - che con il suo ingresso ha cambiato la partita -  è uno che pensa più ad attaccare che a difendere. 

    Il gioco offensivo è affidato alle ripartenze, alla velocità di gente come Molina e Udogie, alla propensione ad attaccare lo spazio di Beto, oltre che ovviamente alla creatività di Deulofeu. Udinese di rimessa, letale quando colpisce in contropiede.

    Questa tipologia di gioco, o anzi di non-gioco, funziona benissimo quando a fare la partita è l'avversario, decisamente meno quanto tocca all'Udinese condurre la manovra. E' lì che nascono i problemi, è li che si palesano enormi difficoltà. Non sono di certo un caso gli 0 tiri in porta della partita contro il Genoa - al Ferraris le due squadre hanno giocato ad annullarsi a vicenda - come non lo sono nemmeno gli 11 pareggi stagionali (solo 5 le vittorie da agosto ad oggi).

    La difesa ad oltranza non può essere sempre l'unica arma, l'Udinese deve trovare una propria identità di gioco anche in chiave offensiva se vuole vincere gli scontri diretti con le cosiddette piccole e salvarsi il prima possibile. Come? Sicuramente il rientro del Tucu permetterà al centrocampo di avere maggiore fosforo, porterà a tutta la manovra offensiva maggiore qualità. Fondamentale, poi, sarà il lavoro delle fasce, vero punto di forza della squadra. 

    La sfida contro la Sampdoria sarà un primo banco di prova in vista del finale di stagione.



     

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