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Udinesemania: momento delicato e calendario pesante, serve una reazione
Per la prima volta Maurizio Sarri, allenatore della Vecchia Signora, ha deciso di schierare dall’inizio il tridente formato da Dybala, Higuain e Ronaldo, che ha annientato la difesa ospite, facendola rientrare a Udine con zero punti in tasca; non una novità insomma, visto che nelle ultime cinque uscite i friulani hanno conquistato solamente due pareggi, in casa contro Spal e Napoli, rimediando tre sconfitte lontano dalla Dacia Arena.
Anche nella gara di ieri i bianconeri hanno sofferto le avanzate avversarie, non riuscendo a uscire dalla propria metà campo nel corso della prima frazione e facendosi vedere dalle parti di Buffon soltanto a risultato ormai compromesso; l’ingresso in campo di Pussetto, complice anche il calo di ritmo e pressing dei padroni di casa, ha cambiato il volto al match, dando più intensità ed efficienza alla manovra ospite. È stato proprio l’argentino a trovare il gol della bandiera per i friulani, concludendo in rete un’azione nata dai piedi di Ter Avest e passata per quelli di Nestorovski, fino ad arrivare all’ex Huracan che ha depositato la sfera alle spalle di Buffon.
Nacho è stato forse l’unica nota positiva della sfida di Torino: il suo pieno recupero, la sua grinta e la facilità con cui salta l’uomo, possono davvero essere caratteristiche fondamentali per la rinascita dell’Udinese, che ora vede la zona rossa a soli due punti; il calendario non sorride ai bianconeri, che riceveranno il Cagliari - ancora imbattuto in trasferta - nel corso della prossima giornata, iniziando poi il 2020 a Lecce e chiudendo il girone di andata ospitando il Sassuolo.
In sostanza, tutti impegni scomodi e ostici, soprattutto se a guidare la squadra è un tecnico ad interim che ha già dichiarato di non voler rimanere sulla panchina friulana come primo mister; evitare passi falsi è ormai essenziale, così come sarà obbligatorio ripartire dagli ultimi 20 minuti della gara di Torino.
Le dirette inseguitrici hanno già dimostrato di non restare a guardare: ora tocca all’Udinese rispondere presente a partire dalla gara di sabato prossimo, davanti al proprio pubblico che non ha mai smesso di incitare i propri beniamini, nemmeno nei momenti di più grande crisi e sconforto.