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Udinesemania: mi chiamo Muriel e voglio giocare nella Samp
Diciamo che come sempre la verità sta nel mezzo: me lo ricordo ancora Luis appena arrivato a Udine nella primavera del 2011. Non era a Udine per giocare, ma perchè al Granada stava ingrassando a dismisura e l'Udinese corse ai ripari, portandolo subito in Friuli per tenere monitorata la forma fisica. Dopo cinque mesi, la sua condizione era al top e il prestito al Lecce gli ha consentito di poter dimostrare tutto il suo potenziale. Ma ecco che al momento di rientrare all'Udinese, in procinto di giocarsi il preliminare di Champions League, le parole di Guidolin sono eloquenti: «Muriel deve dimagrire 5 chili prima di parlare con me».
Di solito si dice che i giocatori stranieri, soffrono l'ambientamento al campionato italiano, ecco magari per Muriel vale il contrario: meglio che non si ambienti troppo. La Sampdoria e Mijailovic a mio parere sono veramente il luogo in cui il giocatore può rinascere e potrebbe avere risvolti drammatici per la sua carriera un rientro a Udine; ma in questo momento fermarsi a giochi al ribasso approfittando delle precarie condizioni fisiche non mi pare un gioco a cui l'Udinese vuole prendere parte. I 12 milioni di Euro, sono già un prezzo di saldo dovuti ai diversi acciacchi e a una carriera altalenante, ci si prende i rischi come quando si acquista alle aste giudiziarie: visto e piaciuto.
Intanto fin che la situazione non si risolve, all'Udinese continuano a mancare gli attaccanti. Con Evangelista impegnato nel Campionato sudamericano U20, Geijo infortunato, Muriel in albergo a Genova, restano a disposizione solo Totò e Thereau. La sfida contro il Cagliari diventa quindi particolarmente delicata perchè cade in un momento non ottimale per i friulani, ma che potrebbero emergere, come già accaduto in passato, estraendo le forze proprio dal momento di difficoltà.