Quella parola in Friuli non si pronuncia. Inizia per S e finisce per O ed è colorato di bianco, rosso e verde. Però la classifica dice -6 e quindi, siccome sognare non costa nulla, i tifosi lo sognano. In casa Udinese, non si sa se per scaramanzia, quel sogno non ci entra. Non lo contempla Pozzo che deciso afferma: 'Il tricolore è affare di Inter, Milan e Napoli'. Non da spiragli nemmeno il ds Larini che, sul rinnovo di contratto di Guidolin, aggiunge: 'Non ci sono clausole scudetto'. Insomma, la pacatezza dei friulani viene fuori anche in questo frangente.

Eppure il cammino di una squadra che non ha conosciuto sconfitte nel 2011, che ha il miglior attacco della serie A (assieme all'Inter) e una delle difese meno perforate, fa riflettere. Non osiamo nemmeno pensare come sarebbe la classifica attuale senza quelle quattro sconfitte ad inizio stagione e, forse, non ci interessa nemmeno. Guardiamo avanti. Ad un calendario che propone tanti scontri diretti: Lazio, Napoli e Roma su tutti per mantenere quello che è già un grande sogno, la qualificazione in Champions League.

Mancano ancora tante giornate, e per questo la concentrazione va mantenuta alta. Il ritorno di fiamma che preoccupa di più a Udine è quello della Roma, attrezzata per un finale da regina. E l'eventuale qualificazione Champions fa sognare il popolo bianconero: potrebbe far cambiare gli obiettivi della società con la mancata partenza degli idoli locali. Primo su tutti Alexis Sanchez.

Leggendo i blog qua e là, abbiamo scoperto una sorta di simpatia per l'Udinese. La Cenerentola del nord est che balla al castello con le grandi. Persino Buffon ha detto che vedere i bianconeri friulani in alto fa venir voglia di tifare per loro. In fondo la compagine di Guidolin incarna una bella favola che riconcilia con il calcio. Il cammino è lungo, ma non per questo non si può applaudire quanto fatto finora da tutto il gruppo Udinese e rimarcare che l'applauso resterà lo stesso comunque vada a finire il campionato. Poi che all'ultima giornata si giochi Udinese-Milan, quella è un'altra favola.