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Udinesemania - L'Udinese non approfitta di una Lazio con le pile scariche
I bianconeri, come dimostrano i cambi di Cioffi (perché togliere Deulofeu? Fa bene lo spagnolo ad arrabbiarsi), preferiscono portare a casa un pareggio che però serve a ben poco. Resta il quintultimo posto e soprattutto la sensazione che per la salvezza ci sarà ancora tanto da faticare.
La spavalderia in conferenza stampa del tecnico toscano fa da contraltare a quel che si vede in campo. Una squadra che ancora non riesce a credere pienamente nelle proprie qualità e che troppo spesso gioca con addosso la paura.
Non basta un ritrovato Deulofeu per ritrovare la vittoria. Lo spagnolo, che ha tramutato le critiche in gol, non può da solo risolvere ogni problema. Può essere un leader ma non il salvatore della patria. Non bastano nemmeno Success e Pereyra, che con i loro ingressi una scossa la match la danno eccome, per piazzare il sorpasso (grida vendetta la traversa di Molina a tempo scaduto e soprattutto il rigore non dato al Tucu per fallo evidente di Milinkovic-Savic).
Non basta nemmeno una rinnovata solidità difensiva se poi per l'ennesima volta si regala all'avversario un gol. Marì e Becao limitano al minimo gli attacchi avversari, Soppy concede a Felipe Anderson di trovare il pari a pochi istanti dal riposo.
L'Udinese deve crescere in termini di gioco, deve sistemare tatticamente e tecnicamente un centrocampo che continua ad essere l'anello debole della squadra. In mediana c'è poca luce e tanti errori (madornale quello di Makengo che spedisce altro sopra la traversa a porta sguarnita).
La classifica resta preoccupante, come preoccupante è anche il calendario. Venerdì i bianconeri saranno di scena a San Siro, contro la capolista Milan. Una prestazione a metà, il compitino, non sarà sufficiente per tornare a casa con punti.
Il campionato è ormai entrato nella sua fase decisiva. L'Udinese o c'è o non c'è.