In testa con la testa. L'Udinese torna al primo posto della classifica di serie A dopo la vittoria contro il Siena e, con la pausa per gli impegni della Nazionale, ci resterà fino al match di Parma. Ma le dichiarazioni e gli obiettivi della società e dei giocatori friulani non sono cambiati: prima arrivano i 40 punti e poi si parla del resto. Come però ha sottolineato bene Gianpiero Pinzi, se a novembre la squadra è ancora lì, non è un fuoco di paglia. I 21 punti guadagnati sono anche meritati.

Lo dicono i numeri: miglior difesa del campionato e capocannoniere nel reparto d'attacco. Il segreto? Il lavoro, e una società che ha trovato il modo di programmare nella giusta maniera partenze e arrivi del mercato. Ad agosto erano arrivate un mare di critiche per la campagna acquisti, zittite dai risultati ottenuti. E seppur primi anche in Europa, c'è chi ha mugugnato dopo il 4-0 di Madrid. L'Atletico che ha schierato la formazione base è stato sconfitto nel proprio campionato; l'Udinese che ha dosato le forze è prima. Ha avuto ancora una volta ragione Francesco Guidolin.

Una considerazione importante, spesso sottovalutata, è che la salute del calciatore viene prima di tutto. L'allenatore della compagine bianconera lo sa bene, e non vuole correre rischi inutili. Si pensi a Di Natale. Viene 'dosata' ogni sua apparizione, si allena in modo particolare con il proprio preparatore, e il risultato è quello sotto gli occhi di tutti: 8 gol in 9 partite, 65 nelle ultime 80. Totò non deve dimostrare nulla a Prandelli: un campione così in Nazionale dovrebbe esserci. E probabilmente ci sarà, a fine stagione, con in vista l'Europeo.