Toc. Toc. Siamo quelli all'estremo Nord Est d'Italia. Quelli che alla viglia dell'ultimo turno non erano nemmeno considerati per la corsa Champions. Quelli che non hanno bacino d'utenza. Toc. Toc. Siamo quelli con due punti di vantaggio sulle squadre romane e attualmente al quarto posto. Permesso. Siamo l'Udinese. La squadra che, sul campo, sta meritando la qualificazione ai preliminari della massima competizione europea. Forse l'Italia si è accorta che anche una 'piccola' (che da queste parti è una grandissima) può competere per traguardi ambiziosi. A suon di sudore e di lavoro duro, con un tecnico capace di dare la mentalità giusta e con giocatori che, mai come in questo campionato, hanno dimostrato attaccamento alla maglia.

Da Sanchez che, con una gamba sola, è riuscito a fare meraviglie contro la temibile Lazio. A Di Natale che, in pratica, ha già vinto il titolo di capocannoniere della serie A dall'alto dei suoi 28 gol, e con Cavani squalificato per tre giornate. Cinquantasette gol in due anni, impresa storica. L'ultimo a fare il bis fu Signori. Di Natale è una bandiera, un idolo dei tifosi. Un capitano che ha dedicato ala vittoria contro la Lazio al compagno Coda che si opererà al ginocchio. L'esempio dell'annata dei record. Il grande plauso va a tutti i giocatori, che hanno concentrato le loro energie per un unico obiettivo.

Obiettivo non ancora raggiunto sia chiaro. Ci tiene a sottolinearlo Guidolin, e fa bene. L'Udinese ha il destino nelle proprie mani, si passa per Chievo e Milan e non si deve assolutamente abbassare la guardia. Ci sarà un esodo di tifosi verso Verona, per sostenere la compagine bianconera in quella che è considerata un'altra finalissima. Lazio e Roma non molleranno, ma devono rincorrere. I friulani hanno due punti da gestire per realizzare quello che è un sogno di tutti. Il ritorno in Champions, impresa per 'grandi'. E scusate se è poco.