Getty Images
Udinesemania: il Pozzo dei desideri
Che fosse una giornata particolare lo si era capito da subito, quando a pochi istanti dal fischio d'inizio sulla tribuna del Bentegodi ha fatto il suo ingresso Giampaolo Pozzo. Il paron è stato il grande assente, quando travolta dalle critiche la sua Udinese stava perdendo il contatto e l'amore con la sua gente. Settimane tribolate in cui la gestione di tutto sembrava ormai totalmente nelle mani del figlio Gino, spesso preso di mira per la sua maggiore dedizione alla squadra inglese del Watford.
Ma Giampaolo è il caro vecchio friulano, cresciuto con i colori dell'Udinese nel cuore e nel momento del bisogno c'è. Il paron è il reale artefice del sogno Udinese che ha caratterizzato gli ultimi trent'anni di gestione e il rivedere lui su quelle tribune, ha regalato quella fiducia in più di cui questa squadra aveva vitale bisogno. I ragazzi sul campo si sono ripresi in mano la propria dignità è hanno offerto una prestazione spettacolare, in cui nonostante la pressione del Chievo l'abbia messa più volte in difficoltà, ha saputo rispondere colpo su colpo portandosi a casa tre punti che capovolgono la classifica.
Ora il futuro non è facile, all'orizzonte ci sono la Fiorentina a Firenze e l'Inter tra le mura amiche del Friuli, ma i presupposti sono diversi. Di Natale si è messo finalmente al servizio della squadra e Aguirre sembra trovarsi sempre più a suo agio come spalla di Thereau, se dovesse cominciare a capire dove si trova la porta, ci sarà da divertirsi. La difesa mantiene la sua solidità e lentamente anche il centrocampo nonostante pecchi di qualità sta trovando i suoi equilibri. Non è tutto oro quel che luccica, ma da queste parti basta poco per riaccendere la fiamma.