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Udinesemania: i bianconeri hanno trovato il loro centravanti
Quella contro la Sampdoria è stata senza dubbio la partita di Beto, puntero dal fisico potente e con il fiuto del gol. Ieri il portoghese ha messo a segno la sua prima rete in Serie A. Sul finire di tempo, come un rapace, è il primo ad arrivare sul pallone dopo il palo di Samir. Il tap-in è cosa troppo facile per uno dalle sue qualità.
In quel gol c'è tanto del classe '98. Oltre a capacità tecniche e fisiche da potenziale dominatore dell'area di rigore, c'è la voglia di chi vuole veramente ritagliarsi uno spazio importante in primis in questa Udinese e poi nel calcio italiano.
"Abbiamo ottenuto un punto molto importante per il nostro cammino, personalmente sono molto felice per il mio primo gol con la maglia dell'Udinese" ha dichiarato nel post partita con la modestia di chi sa che comunque deve ancora dimostrare tutto e che questo primo gol rappresenta soltanto l'inizio di un percorso.
Se lo gode intanto anche mister Gotti. Il tecnico comachino, dopo aver insistito a lungo sull'attacco leggero, ha capito che era necessario fare affidamento sul classe '98 per dare una svolta alla manovra offensiva bianconera. All'Udinese serviva come il pane un giocatore in grado di dare maggiore peso all'attacco, di far alzare la squadra e difendere il pallone spalle alla porta. Utile per il presente ma anche di più per il futuro. In un ipotetico 4-2-3-1, modulo al quale aspirano i friualani, Beto può rappresentare il perfetto terminale, il classico numero 9.
Anche l'intesa con Deulofeu, uscito acciaccato ad inizio ripresa, sembra essere già buona. La sensazione è che lo spagnolo si trovi molto più a suo agio in coppia con Beto che non con Pussetto, giocatore che ha movimenti e caratteristiche troppo da seconda punta e non da punto di riferimento offensivo.
Presto per dire che i Pozzo abbiano fatto l'ennesimo colpaccio della loro lunga carriera. Va ammesso, però, che Beto è arrivato con un vero e proprio coup de thèatre, quando ormai le il gong finale del mercato era ormai giunte e la speranza per l'avvento di un nuovo attaccante sembrava essere del tutto svanita.
E invece, quando l'orologio rintoccava le 20, dal Portimonense Beto è giunto in Friuli, dopo che i bianconeri erano riusciti a battere la concorrenza di due club di caratura internazionale come Porto e Benfica. Prestito con obbligo di riscatto. Un'operazione da 7 milioni più tre di bonus, un investimento importante a queste latitudini.
In patria per lui, dopo gli undici gol in trenta presenze con Portimonense avevano coniato il soprannome di "Haaland portoghese". Senza scomodare paragoni del genere, Norberto Bercique Gomes Betuncal può ricordare molto un altro centravanti passato per Udine, che in bianconero ha avuto purtroppo fortune alterne, Duvan Zapata. Meglio probabilmente che Beto si ispiri ad un mostro sacro come Bierhoff o anche a Sosa, punte - soprattutto il tedesco - che hanno fatto le fortune del club friulano.
Avanti così, questo è solo l'inizio. Tocca a Beto farsi strada a suon di gol.