Udinesemania: Guidolin, vai o resti?
Per tre anni l'Udinese è riuscita a fare entrambe le cose, valorizzando come non mai giocatori che da qualche anno erano in rosa, ma che non raggiungevano un elevato valore di mercato: Inler, Zapata, Sanchez, Isla, Asamoah, Handanovic e Benatia. In parallelo ha conquistato due qualificazioni ai preliminari di Champions League e uno in Europa League, risultati che la società neppure si sognava di chiedergli. Quest'anno il tecnico è riuscito a svolgere egregiamente solo la prima parte del lavoro, valorizzando capitali umani come: Widmer, Bruno Fernandes, Pereyra, Heurtaux e Scuffet. La mancanza di risultati sportivi sembra metterlo sulla graticola, ma il suo compito primario richiesto dall'Udinese Calcio è stato svolto ottimamente e non verrà quindi cacciato.
Ciò che è da capire, invece, è quanto ancora Guidolin creda e lo appassioni questo ruolo. Francesco è prima di tutto un uomo appassionato di sport e non ha mai nascosto che il primo obiettivo di ogni sportivo deve essere sempre migliorare se stessi. Per un'appassionato di ciclismo, soprattutto, questa è una prerogativa, e bisognerà capire se il tecnico oltre a qualche piazzamento a punti non voglia cominciare vincere qualche tappa importante nella sua carriera. A Udine sarà difficile poterlo fare e questo alla lunga può diventare frustrante anche per lui (oltre che per i tifosi). Saranno gli obiettivi e lo stato d'animo di Guidolin stesso a dirci se rimarrà o no sulla panchina friulana. Nel frattempo l'unica voce attendibile per il suo futuro, è quella sottilissima ipotesi che circola timidamente nell'aria: Watford. Un nome che corrisponderebbe perfettamente ai sogni di Guidolin: lavorare in futuro all'estero e mantenere stretti i legami con la sua terra d'adozione.