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    Udinesemania: giovani, forti, sconfitti e felici...

    Udinesemania: giovani, forti, sconfitti e felici...

    • Kevin Locatelli
    Delneri prima della partita contro l'Inter aveva detto: “non voglio uscire dal campo sentendomi dire abbiamo giocato bene ma abbiamo perso”, talvolta la vita va proprio come non vorresti o come in fin dei conti realmente ti aspetti. L'Udinese vista ieri al “Friuli” ha offerto un primo tempo spettacolare, in cui tutti gli ingranaggi finalmente giraravano a mille in una squadra che sembrava non avere punti deboli. Poi un errore, fatale, nell'ultimo dei due minuti di recupero del primo tempo ha cambiato tutto, compromettendo l'andamento della gara che alla fine è andata ad appannaggio dei nerazzurri.

    Ma ci sono come sempre le note positive, su tutte c'è il centrocampo che in prospettiva sembra proprio non temere rivali. La triade Kums-Jankto-Fofana è qualcosa che non sfigurerebbe neppure in un team molto più blasonato di quello friulano, il ceco soprattutto ieri è stato l'anello di congiunzione con il reparto offensivo con i suoi inserimenti che lo hanno portato anche al gol. Poi c'è De Paul che ieri ha fornito finalmente una prestazione di livello (colpendo anche un palo) e viene da chiedersi se siano state le difficoltà di Thereau (non al top), a consentirgli di svariare maggiormente e a sentirsi responsabile del reparto offensivo.

    Poi c'è la difesa, abbiamo parlato spesso in questa stagione delle difficoltà sulla fascia sinistra, ebbene ora la stabilità di questa squadra poggia proprio sulle garanzie offerte dai due terzini. Samir che doveva essere un centrale, sta crescendo rapidamente come giocatore di fascia e ieri ha fornito il giusto equilibrio tra contenimento (annullando Candreva) e spinta. Poi l'aspetto psicologico del gol subito nella fase conclusiva della prima frazione ha cambiato tutto, ma per quanto Delneri non volesse sentirselo dire, bisogna ammettere che l'Udinese ha perso ma ha giocato bene.

    A voler mettere una croce diciamo pure che ieri, mentre la curva nord salutava con affetto la vecchia fiamma Handanovic, il caro Karnezis regalava ghiotte disattenzioni all'Inter. Ma non è bello trovare dei colpevoli, si vince e si perde di squadra e adesso come adesso l'ultima cosa da fare è lasciarsi andare, all'orizzonte c'è la Roma e questo gruppo è in grado di reggere il confronto. Certo la squadra giallorossa è lanciata dalla rincorsa alla Juve, Spalletti conosce molto bene la realtà di Udine e sono diversi anni che i romani in Friuli passeggiano, ma rifiutiamo il pregiudizio per cui il futuro non possa essere migliore del passato.

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