A settembre era 'solo l'inizio del campionato', ad ottobre 'sì ma non durerà', a novembre 'bravi, ma la stagione è ancora  lunga'. E' arrivato dicembre e l'Udinese è sempre lì, tra le prime della classe. E, scusate, ma non è un caso. Se dopo 13 giornate i bianconeri sono al secondo posto in classifica è perché la squadra di Guidolin ha una sua precisa identità, gioca bene e non ha paura di nessuno. Non basta? Ci sono i numeri a supporto. Otto vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Al 'Friuli' percorso netto: sei successi con 12 reti all'attivo e una sola subita. 

Prima dell'Inter si diceva che lontano dal proprio stadio l'Udinese non fosse la stessa. A Milano ha sfoderato una prestazione da grande squadra. Con un pizzico di fortuna, nel finale, dopo sette anni ha battuto i nerazzurri a San Siro. I friulani mantengono la miglior difesa della serie A  - solo sei reti al passivo - e hanno cinque punti di vantaggio sulla Lazio che è quarta… cosa chiedere di più? Nulla. L’Udinese è andata oltre le aspettative di tutti, e in questa terra non è abitudine esaltarsi nel momento, ma piuttosto nel lungo termine. 

Nessuno parla di scudetto, in pochi di Champions. Si vive alla giornata, insomma; quello che fa Francesco Guidolin, il quale non guarda il calendario, ma mantiene viva nei suoi ragazzi l’umiltà e l’ambizione, come recita una targa posta in spogliatoio. Meno 13 alla quota 40 punti che rappresenta il primo obiettivo stagionale. Fuori dal Friuli non si capisce come mai non ci sia un super entusiasmo attorno alla squadra, con tifosi in ressa ad allenamenti e partite. È il segreto di questa zona. Lasciare lavorare con calma allenatore e squadra, fidarsi della società e aspettare il verdetto finale del campo. Per ora funziona alla grande.