Ieri Antonio Di Natale ha compiuto 34 anni. Tutti i tifosi dell'Udinese si sono riuniti per un coro unanime di auguri al giocatore più rappresentativo nella storia del club. Totò ha festeggiato la giornata andando a inaugurare un parco giochi, nel cuore della città, omaggio dell'Udinese Calcio a tutti i bambini. Un evento fortemente voluto dalla signora Giuliana Linda Pozzo nel parco che, una volta, ospitava il campo Moretti, lo storico stadio dell'Udinese.

Il capitano era lì a firmare autografi ai tanti ragazzini che lo aspettavano con ansia. Ha parlato della giornata e del Pallone d'Oro. Già: Di Natale non sfigura nella lista dei 50 papabili, e ha ragione quando dice che nessun italiano ha fatto meglio dopo Totti, Del Piero e lui. Il suo regalo, ha più volte ribadito, è la salvezza con la squadra bianconera e i 150 gol in A. Intanto, però, continua a segnare a raffica, e lo storico traguardo del terzo titolo di capocannoniere non è utopia.

Trentaquattro anni e non sentirli. Di Natale in campo ha una forma splendida, è capace di giocate che lasciano a bocca aperta e, in questo scorcio di campionato è stato sempre lui a tenere in piedi l'attacco friulano. Mille di questi gol, dunque, per il Totò bianconero che non sfigurerebbe affatto anche in azzurro. Domenica si torna in campo per la gara contro l'Atalanta, start up di un altro ciclo di fuoco di sette partite tra campionato e Europa League. Con un Di Natale così sarà spettacolo.