Udinesemania: da Scuffet a Strama, il sogno continua
Il 2014 ci lascia e non sarà certo un anno ricordato per i risultati sportivi, ma piuttosto qualche immagine di romantica passione quella si ce l'ha lasciata. Il gennaio dello scorso anno, fu uno dei mesi più bui dell'intera gestione Guidolin, con le sconfitte rispettivamente contro Verona, Samp, Lazio e Parma. Ma proprio quel mese buio, consenti al popolo friulano di riabbracciare un calciatore in campo, con le sue stesse radici: Simone Scuffet. Scorrono ancora i brividi a risentire le sue parole ai microfoni di Sky, che lo aveva appena eletto migliore in campo all'esordio contro il Bologna: «Sono friulano e la maglia dell'Udinese rappresenta tutto il Friuli, dedico il mio esordio ai friulani e a tutti i tifosi dell'Udinese». Da quel momento in poi i risultati sportivi, sono passati in secondo piano, ponendo al primo le prestazioni del giovane ragazzo di Remanzacco, che lentamente ha conquistato i media nazionali entrando però prima nel cuore di tutti i friulani. Guidolin nel frattempo, approfittando dell'attenzione mediatica sul portiere, era riuscito a rimettere in sesto la squadra, giusto in tempo per la semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. La vittoria nella sfida d'andata però non fu sufficiente e al Franchi i friulani si arresero e abbandonarono così l'ultimo sogno della straordinaria era Guidolin. Il 20 maggio le parole del ds Giaretta: «Guidolin non sarà più l'allenatore dell'Udinese», una conferenza che da li in poi avrebbe avuto poco altro di “reale” da dire, se non il saluto commosso al miglior tecnico della lunga storia dei friulani. L'arrivo di Stramaccioni, con Stankovic e tanta aria nuova, che forse visto il rendimento dell'inizio della stagione, questo ambiente aveva bisogno. Tanto entusiasmo, grinta e carattere, sono queste le innovazioni che ha portato il nuovo tecnico, diventato anche papà e legando così anche a livello familiare il suo rapporto con l'Udinese,. Le impressioni sono buone, ma come più volte ripetuto dallo stesso allenatore: «Siamo solo all'inizio del progetto».
Dopo quest'annata di gioie altalenanti e poco sportive, la famiglia Pozzo sta costruendo qualcosa di nuovo, ma non si parla solo di mercato, una nuova visione della gestione manageriale delle società calcistiche che supera anche la visione Inglese. Dallo stadio nuovo, all'hospitality, i servizi accessori, i grandi eventi e ospiti i giorni delle partite, la miglior gestione mediatica, stanno spostando lentamente il baricentro delle ambizioni di questa società. L'idea è quella di riuscire a vincere qualcosa, ma anche di aumentare il bacino di tifosi. Guardando al breve termine, in questa sessione di mercato l'Udinese non ha in testa grosse manovre, due però sono i movimenti che sembrano nell'aria e probabilmente verranno portati a termine: Brkic è ancora in rosa perché non gli si è trovato un posto quest'estate, Cagliari e Fiorentina hanno bussato timidamente. Poi c'è Kelava che rientrato bruscamente dal prestito a Carpi, dovrà essere piazzato da qualche parte o nuovamente tesserato con i friulani. Il grande tormentone invernale però è un altro: Muriel vai o resti? Lo scambio con la Sampdoria Muriel-Berghessio pareva una bufala, ma le parole rilasciate da Luis in Colombia, danno più credibilità all'affare, che però deve andare a termine entro breve, difficile che l'Udinese lasci andare le cose per le lunghe. Uno che sembrava destinato a partire era Alexander Gejio, ma le ultime prestazioni, lo danno fermo al suo posto almeno fino a fine stagione. Mentre se ci fosse da intervenire sul mercato in entrata, oltre alla punta al posto di Muriel, sarebbe da pensare a un laterale sinistro, che possa all'occorrenza ricoprire anche la fascia destra; troppe volte infatti gli infortuni occorsi a Widmer e Gabriel Silva hanno messo in crisi la squadra.