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Udinesemania: cinici e affamati
Proprio a livello tattico c'è la prima grande novità dell'era Stramaccioni; dopo aver ricalcato la formazione di Guidolin nella prima uscita di Coppa Italia contro la Ternana con il 3-5-2, il tecnico l'ha poi riproposta nell'esordio in campionato contro l'Empoli. Contro la Juventus dopo esser partito ancora così, nella ripresa è passato al 3-4-2-1 e la squadra ne ha tratto da subito giovamento. Così un po' per emergenza difensiva, contro il Napoli si è passati al 4-2-3-1, con Piris portato in difesa e Badu (che si sta dimostrando jolly a tutto campo) insieme a Fernandes e Konè nei tre dietro le punte.
Ieri l'ultima mossa nello scacchiere tattico ha portato al 4-3-1-2 nella vittoriosa trasferta a Roma contro la Lazio. Il segno è evidente che il gruppo segue e risponde bene alle indicazioni del Mister, Stankovic si sta dimostrando uomo fondamentale nella coesione tra tecnico e giocatori, oltre a essere un vero motivatore. Difficile a sto punto non lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma la verità è che questa squadra è nata bene e le vittorie aiutano a sentire meno la fatica. Guardando in faccia i giocatori si intuisce che c'è un clima completamente nuovo e che, soprattutto, non manca la voglia di stupire.
Ora che la fase difensiva, compresa la mediana a centrocampo, ha dimostrato di poter reggere l'onda d'urto anche con i grossi team del campionato, va affrontata meglio la fase offensiva dove si segna con il contagocce. Continua a mancare, in particolare, la giusta coesione e i tempi di inserimento tra i centrocampisti che ruotano nella fase offensiva come Fernandes e Konè. Se la squadra dovesse trovare, in tempi brevi, il giusto raccordo sull'asse Muriel-Di Natale, questo gruppo potrebbe far divertire non solo i tifosi dell'Udinese ma anche gli amanti del calcio.
