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Udinesemania: bisogna sapersi rialzare
Un paio di settimane fa, analizzando la situazione, mi ero dato dodici giorni per valutare positivamente o negativamente la stagione in corso; ebbene se non fosse per questa sconfitta sarebbe stata estremamente positiva. La squadra nelle ultime quattro sfide ha dimostrato di poter tornare a dare spettacolo: prima la sofferta vittoria di Bologna, poi la vittoriosa sfida d'andata contro la Fiorentina e il Chievo che è stato letteralmente asfaltato al Friuli. Infine l'undici ha dominato, nonostante la sconfitta, per larghi tratti anche a Firenze. Questi sono segnali decisamente belli, ma che potrebbero anche essere il frutto del clima d'entusiasmo che si è creato attorno alla squadra per quel sogno chiamato finale.
Ora abbiamo più volte ripetuto nel corso della stagione, che questa squadra rende al massimo solo sotto pressione e con forti motivazioni. Guardando al futuro quindi bisognerà sperare che il tecnico sappia toccare all'interno dello spogliatoio i giusti tasti, per ricaricare d'entusiasmo un gruppo che si ritrova da qui a fine stagione con motivazioni decisamente ridimensionate. Le ultime sfide hanno fatto capire che è solo questo il problema e che su questo bisognerà lavorare, anche perché la salvezza non è ancora al sicuro.
Intanto a creare ulteriore enfasi alle ultime partite, ci ha pensato l'esordio tra i pali del friulano Simone Scuffet. Il ragazzo di 17 anni in queste settimane ha scaldato i cuori bianconeri, si è ben difeso in tutte le sfide a cui ha preso parte ed è diventato anche centro mediatico sulle maggiori emittenti locali e nazionali, tanto da essere associato dal Corriere dello Sport alla nazionale maggiore per i prossimi mondiali. Ora che le condizioni di Brkic si stanno stabilizzando, starà a Guidolin decidere se continuare a puntare sulla giovane promessa friulana, o ritornare sulle garanzie del Serbo, ma anche questa in chiave entusiasmo dei tifosi è una scelta decisamente delicata.