Udinesemania - Bianconeri bellissimi. Con Sottil si può arrivare davvero lontano
Essere terzi ora come ora ha poca importanza, i conti si faranno alla fine ed è presto per eccessivi trionfalismi, ma c'è la sensazione che quest'anno ci si possa tornare finalmente a divertire. Magari come ai tempi di Di Natale e Sanchez, distanti ormai una decade, quando l'Italia intera si inginocchiava alla bianconera.
Ieri la stessa sensazione di onnipotenza, una prestazione clamorosa dalla quale sono emersi non tanto i singoli quanto il gruppo. La banda di Sottil, unita come non mai, incanta, lascia tutti a bocca aperta. Giallorossi impotenti di fronte a Pereyra e compagni. Mourinho, da bravo comunicatore qual è, ha cercato di distogliere l'attenzione dal divario manifestatosi in campo, ma realtà dice che non si tratta di episodi. L'Udinese è stata superiore in tutto e per tutto e la vittoria è meritata.
Udogie si è divorato letteralmente Karsdrop; Cristante e Matic non hanno retto il passo forsennato di Samardzic, Arslan e Lovric; Pereyra ha fatto vedere i sorci verdi a Spinazzola; Becao da solo ha annullato Abraham e Belotti. In più un Deulofeu a cui è mancato solo il gol e un Silvestri che quando c'è da mettere i guantoni risponde sempre presente. Pregevole anche la prestazione di Ebosse, entrato a freddo per sostituire Bijol, e di Walace, di cui se ne parla sempre troppo poco. 11 giocatori affamati, che vanno a mille all'ora, che pressano a tutto campo senza lasciare mai respiro agli avversari, che si divertono giocando, che si sentono forti.
Dal debutto in Coppa Italia contro la Feralpisalò ad oggi la squadra ha messo mostra una crescita incredibile. Il merito di tutto questo va innanzitutto al tecnico, che lavorato a testa bassa senza farsi distrarre dalle critiche e anche alla società per aver allestito una rosa ricca di talento.
Se l'Udinese gioca così può fare male a chiunque, piccola o grande che sia. Sassuolo sarà una tappa importante, che ci farà capire veramente di che pasta è fatta questa squadra e se davvero può puntare ad un campionato diverso da quello degli ultimi anni. Un pezzettino di salvezza intanto è già in tasca. Stin calmuts resta il mantra, raggiunti i 40 si potrà sognare.
Non si tratta però di un fuoco di paglia, non è soltanto un momento fortunato come parecchia stampa di regime oggi ha scritto. Lo dirà il tempo, ne sono certo.