Oggi come nel 2005, e come sempre, il mercato dell’Udinese funziona così: due o tre grosse cessioni e tante nuove entrate, tutte da scoprire. E’ stato così nell’estate dei Prelimiari con Cosmi in panchina e la storia si ripete, alla faccia dei proclami post-Milan.

Allora partirono Pizarro, Jankulovski, Kroldrup e Fava. Oggi Zapata, Inler  e Sanchez. I tifosi piansero e lo fanno tuttora, la società nemmeno un po’. Allora il club bianconero guadagnò di meno (Pizarro portò solo 10 milioni più la metà di un Pandev che a Udine venne solo in trasferta con maglie avversarie), ma riuscì, come oggi, a evitare spese folli. E il bilancio sorrise. Solo dalle cessioni di Kroldrup (7 milioni), Jankulovski (8,5) Alberto (3) e Pizarro (10), l’Udinese ricavò 28,5 milioni che reinvestì negli acquisti di Gheddafi (svincolato a parametro zero), Natali (2 milioni), Motta (promettente giovane che costò 3,2 milioni) Candela (preso dal Bolton dopo una ‘annata no’), Obodo (ad inizio carriera, fortemente voluto da Cosmi), Vidigal (in prestito dal Livorno), Fausto Rossini (arrivato nella maxi operazione con l’Atalanta che mandò in Friuli anche Gotti, Morosini e Rinaldi oltre ai già citati Natali e Motta) e Barreto (dal Treviso arrivò anche D’Agostino e si mandarono Handanovic, Gustavo e Fava in prestito).

Nell’estate dei Preliminari targati Guidolin, l’Udinese ha ricavato 40 milioni e 750 mila euro dalle cessioni ufficiali di Zapata (7,5 milioni), Inler (17,5), D’Agostino (2,5), Pepe (7,5), Motta (3,750), Rabiu (1), Zimling e Zlamal (0,5 a testa) e ha speso 13 milioni per gli acquisti di Barreto (3,5), Doubai (2,5), Neuton (2), Brkic e Sissoko (1,5 ciascuno) e Danilo (2). E i ricavi sono andati alle stelle con la cessione di Sanchez al Barcellona: altri 26 milioni in attesa degli 11 di bonus.

E’ vero che, come dice Pozzo, ‘i soldi non vanno in campo’. Però i giocatori sì… E all’Udinese qualcuno per affrontare degnamente l’Europa, in questo momento, pare proprio che manchi!