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    Udinesemania: De Paul, ecco perché è il distacco più doloroso

    Udinesemania: De Paul, ecco perché è il distacco più doloroso

    • Stefano Pontoni

    Udinese, anno 0. 

    Dopo l’addio di De Paul, passato alla corte del Cholo Simeone per 35 milioni - pochi per quello che, numeri alla mano, è stato il miglior centrocampista degli ultimi due campionati di Serie A - i bianconeri dovranno ricominciare da capo. Servono nuove certezze, nuove basi sulle quali costruire la salvezza, obiettivo minimo, come da 25 anni a questa parte, per il club friulano.

    Qualcuno ai piani alti di viale Candolini pensa che Rodrigo, tuttocampista trasformatosi in top player in maglia bianconera, sia facilmente sostituibile? D’altronde a queste latitudini sono storicamente abituati agli addii. Se si è potuto fare a meno negli anni di campioni del calibro di Bierhoff, Amoroso, Sanchez, se si è potuta creare un’alternativa all’immenso Di Natale, si potrà sicuramente sopportare anche la partenza dell’argentino. 


    Rispetto al passato, però, questo distacco pare essere oggi assai più doloroso. Privata del suo diez, l’Udinese si ritrova a bilancio con pochi assist e ancor meno gol. Tolta l’unica fonte di gioco, di idee, di qualità il rischio è quello di faticare ancor di più dalla metà campo in avanti. Quello dell’attacco, problema palesatosi da un quinquennio e attenuato in parte dal talento di Sarandì, è un nodo da sciogliere al più presto. 

    La dirigenza lo sa, per questo sonda il mercato in cerca di un puntero, e Gotti pure. Il tecnico tatticamente deve provare ad inventarsi qualcosa. In effetti, nel ritiro austriaco di Sankt Veit, qualche prova di cambio modulo l’ha anche fatta. Senza De Paul, il comachino ha ipotizzato una mediana tutta muscoli, con un tridente che non si vede a Udine dai tempi di Marino. Ragionamenti, però, non attuabili nell’immediato, il 3-5-2 resterà un dogma almeno per questo inizio. Poi si vedrà, anche in base a ciò che regalerà il mercato. 

    Ora la certezza porta il nome di Pussetto, apparso già in buona condizione in questo precampionato. Nacho, però, viene da un brutto infortunio e di questo bisogna tenere conto. Il crociato, che gli ha fatto saltare praticamente tutta la scorsa stagione, ora è a posto ma serve sempre una certa cautela se si vogliono evitare drammatiche ricadute. Partirà titolare, nel debutto stagionale in Coppa Italia contro l’Ascoli, supportato da un altro argentino, El Tucu Pereyra. 

    L’ex Juve e Watford quest’anno sarà chiamato a prendersi sulle spalle il peso della squadra. Per esperienza, capacità e carisma spetta a lui il ruolo di guida. 

    Ci sarebbe, poi, Deulofeu. Lo spagnolo sta recuperando, raccontano, e contro i marchigiani potrebbe trovare spazio a gara in corso. È lontano però dalla condizioni migliore, anche lui viene da un anno travagliato con più partite saltate che giocate. È chiamato al riscatto, alla rinascita. Se l’Udinese riavrà a disposizione quel giocatore dei tempi del Barcellona e della Spagna U21 allora sì che De Paul potrà essere dimenticato più facilmente. 


    La novità, invece, è rappresentata da Samardzic, talento che i bianconeri hanno prelevato dal Lipsia. Che abbia potenzialità è fuori di dubbio, che le riesca ad esprimere subito è tutto da vedere. È giovane, gli va dato tempo. L’impatto con la Serie A va sempre preso con le pinze. Sicuramente più impattante sarà Udogie. Qui i Pozzo sembrano, ancora una volta, averci visto lungo. Nelle prime uscite ha fatto benissimo, dimostrando una maturità quasi da veterano. Gotti pare aver già capito di non poterne fare a meno. 

    Venerdì si parte, si inizia a fare sul serio. Nel primo atto tra le mura di casa della stagione non vi sarà margine d’errore. L’obbligo, di fronte ai propri tifosi al ritorno (finalmente) sugli spalti, è quello di passare il turno. Servirà una bella Udinese, convincente nel gioco e nella forma. La Coppa sarà tappa di crescita improntante in vista della grande sfida, alla prima giornata di campionato contro la Juventus di Allegri. 

    I bianconeri, un cantiere ancora aperto va ammesso ma d’altronde chi non lo è in questo agosto, si faranno trovare pronti?


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