Gianpaolo Pozzo ha partecipato alla presentazione di Francesco Guidolin.
Il Paron comincia parlando della rosa: "prima di tutto esprimo la soddisfazione di riavere Guidolin con noi. Ha il nostro carattere basato su serietà, stimoli e molto sulla voglia di lavorare. Parla poco ha una grande esperienza, ritorna al top della carriera. Abbiamo avuto la fortuna di riaverlo in questo momento. C'è una società che vuole fare bene"
Poi afferma che "tutti dobbiamo dare il massimo, siamo una provinciale che lavora su giovani. Dobbiamo pero sceglierli bene sapendoli gestire perché sono giovani con tanti soldi a disposizione. Dobbiamo farli maturare come uomini, cosa che forse non sempre abbiamo realizzato. E' molto importante migliorare su questo aspetto. Il gruppo di lavoro non e' stato sufficiente perché un allenatore da solo non può fare miracoli"
Anche sullo stadio dice che " doveva o fare qualcosa prima. Non siamo stati vigili e ci riconosciamo come friulani, dovremmo guardare a questi dettagli. Non dovevamo permettere a varie amministrazioni di lasciare fare. Il tifo per noi e' importante e si traduce in o unti. Ad esempio Padova ha raccolto la A grazie ad uno stadio che ha saputo aggregare l gente, quando e' venuto meno si e' affievolita. Devo pero anche dire che la risposta del nostro pubblico e' stata debole anche nei tempi migliori. Nei tempi di Mazza lo stadio era pieno, oggi le cose sono cambiate anche per regole varie ma la gente non sempre e' stata vicina. Dobbiamo cercare politicamente un appoggio e fortunatamente abbiamo un sindaco che ci aiuta anche se non ci regala. Ma c'è una burocrazia che e' un ostacolo enorme. A volte mi chiedo cosa sono riuscito a fare per lo stadio in 25 anni. Lo schermo per una querelle ci ha tenuto senza, l' unica società a esserne prima. Oggi invece avremo lo schermo più grande d'Europa. Lo stadio poi lo farà l'Udinese. Faremo solo quello che serve ai tifosi, moderno e coperto. Ma vogliamo i 22mila allo stadio costruito per il calcio. I tifosi danno calore e affetto, che La squadra necessita. Alcune squadre hanno un bacino che tramanda una tradizione di fedeltà. I tifosi devono aiutarci".
La tessera del tifoso? "faremo una foto e non creerà problemi, con una tessera che avrà tanti servizi."
La tempistica? "I fondi ci sono, in un anno e mezzo lo facciamo se il Comune ci da il via. Entro due stagioni si fa. Il Comune non dovrebbe fare problemi così come l'opposizione. L'Udinese e' un patrimonio"
Magro "e' andato via ma il lavoro va avanti".
Poi continua: "perdiamo ogni anno tifosi. Non deve succedere. Dobbiamo fare sacrifici per controbattere la concorrenza delle Tv."
Un museo dell'Udinese sarebbe un inizio? "Se fosse utile va bene ma do la precedenza a cose più importanti. Preferisco un macchinario per la risonanza, ma e' una cosa giusta".
La convenzione? "e' un primo passo ad un annoso contenzioso poi si deve fare qualcosa di più. Con questo sindaco si e' dialogato, l'unica giunta dopo Candolini con cui si e' dialogato".
Sulla prossima stagione dice che "il primo pilastro e' Guidolin. Qualunque società che ha allenato ha ottenuto risultati. Voglio ricordare una società: il Bologna, con Gazzoni che apprezzavo, ma che senza il mister ha avuto problemi. Ha sempre portato risultati. Fare proclami pero non serve.
Abbiamo ottime potenzialità ma ci sono componenti che non dipendono dal mister. Lo abbiamo voluto perché sappiamo che se non faremo bene non e' colpa sua mentre in passato non e' stato così. Le squadre sono fatte su ricerche di osservatori che dicono che un giocatore e' buono. Poi pero va edificato. Quando abbiamo fatto i 40 punti e' il primo passo, dopo in base alle circostanze varie possiamo fare molto di più. Ma non dev'essere la regola pretendere, ma prima di tutto pensare ai 40 punti. Non ho mai vinto, e' vero, ma altri sono spariti dal calcio, cerchiamo la concretezza e la friulanita'. Poi non significa che dobbiamo accontentarci ma restiamo son i piedi per terra". Pozzo e' un fiume in piena: non ci sono privati, facciamo tutto da noi. Sara' uno stadio moderno all'inglese".