Udinese, Pinzi:| 'Ci saranno rinforzi'
“La nostra sicurezza si chiama Guidolin!” Parole e musica di Giampiero Pinzi, uno dei veterani del gruppo bianconero e uno dei pochi ad aver saggiato dal vivo, un lustro fa, l’esperienza della Champions League. Il centrocampista romano, anima del centrocampo dell’Udinese, ha parlato questa mattina al Grand Hotel Gortani sottolineando, in particolare, due aspetti fondamentali in vista della prossima stagione: il gruppo unito e coeso e la fiducia totale nel lavoro del mister e della Società.
“Stiamo affrontando un ritiro perfetto – ha spiegato Pinzi -. Rispetto alla scorso anno le cose vanno molto meglio perché ci conosciamo bene e anche i nuovi arrivati si sono integrati alla perfezione. Si lavora con serietà e il gruppo è amalgamato alla perfezione. Chi mi ha impressionato dei nuovi acquisti? Danilo senza dubbio si vede che ha talento ed esperienza. Gli altri sono molto giovani, ma con grandi qualità. E personalmente credo molto in uno che nuovo non è, ma che secondo me ha potenzialità da grande campione e cioè Almen Abdi. Deve soltanto trovare un po’ di continuità, ma le doti le possiede tutte”.
Le voci di mercato non sembrano distogliere l’attenzione dallo spogliatoio bianconero. “Onestamente di questi aspetti non ne parliamo molto – ha spiegato “Giampi” -. Se ne sono andati due elementi come Zapata e Inler che, la scorsa stagione, sono stati fondamentali dentro e fuori dal campo, ma io come i miei compagni abbiamo la totale fiducia nella Società che in tutti questi anni ha dimostrato di sapere fare alla grande il proprio lavoro. Sanchez? Egoisticamente è ovvio che mi auguro che resti con noi, ma quando chiama il Barcellona è onestamente difficile dire di no. In ogni caso lo ripeto: siamo talmente sicuri che la Società non si farà trovare impreparata che noi dobbiamo soltanto pensare ad allenarci e farci trovare pronti in vista del preliminare di Champions. E poi non dimentichiamo che una squadra come l’Udinese deve per forza di cose programmare il futuro a lungo termine anche perché, lo abbiamo visto cinque anni fa con la Coppa dei Campioni, quando si pensa al breve raggio le cose possono non funzionare a dovere”.
Infine una battuta di senso tattico. “Io sono a disposizione del mister – ha concluso – ed è lui che decide. Io alla Inler? Non lo so, bisognerebbe vedere come vanno le cose non soltanto in una partita, ma in un periodo medio-lungo. Ma secondo me è ancora presto per questo genere di discorsi. In questi giorni stiamo facendo tanto lavoro fisico. Per la tattica attendiamo le amichevoli più impegnative”.