Getty Images
Basta scandali e occasioni sprecate: a Udine Lopez è tornato davvero Maxi
DAGLI ESORDI ALL’ARRIVO IN ITALIA – Nato nel quartiere Palermo di Buenos Aires, Maxi Lopez entra a cinque anni nella cantera del River Plate, dove fa tutta la trafila fino a esordire in prima squadra all’età di 17 anni. Nel 2005 arriva la chiamata del Barcellona, che lo acquista per sostituire Henrik Larsson. Alcuni infortuni ostacolano l’esperienza in blaugrana dell’argentino, che delude le attese, finendo prima in prestito al Maiorca e poi in Russia, all’FK Mosca (formazione che oggi non esiste più), prima di tornare in Sudamerica. Al Gremio esattamente, dove realizza 16 reti tra campionato brasiliano e Libertadores. A gennaio 2010, Maxi Lopez sbarca finalmente in Italia: la Lazio fa di tutto per assicurarselo, ma una chiamata del direttore sportivo Lo Monaco fa cambiare idea all’argentino, che sceglie Catania. All’ombra dell’Etna, Maxi mette a segno 11 reti in 17 partite. Una seconda parte di stagione straordinaria, che l’argentino bissa l’anno successivo raggiungendo nuovamente la doppia cifra tra campionato e Coppa Italia, prima di una seconda grande chance: negli ultimi giorni della sessione invernale del 2012, Maxi Lopez passa al Milan. Solo due gol in rossonero: uno all’Udinese in campionato e uno alla Juventus nella semifinale di ritorno di Coppa Italia ed ennesima occasione sprecata. Galliani decide infatti non avvalersi del diritto di riscatto fissato a 8 milioni, con l’argentino che ritorna a Catania. Poche settimane e si riparte, destinazione Genova. Maxi si trasferisce alla Sampdoria, ma la rottura del menisco non gli permette ancora una volta di spiccare il volo. L’ex River torna a Catania per sei mesi, prima di vivere la seconda esperienza in blucerchiato. A fine anno si trasferisce al Chievo Verona, ma anche qui l’avventura non va nel migliore dei modi. Nel gennaio 2015 passa al Torino, dove mette a segno 11 reti in 23 partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia. Rinascita? Nemmeno per sogno. L’arrivo di Mihajlovic sulla panchina granata e un super Belotti frenano l’ascesa dell’argentino. Ben presto il tecnico serbo mette fuori rosa Maxi a causa di qualche chilo di troppo. “La lavatrice c’è ancora…” ha dichiarato l’allenatore del Torino lo scorso gennaio. Poi il passaggio ad agosto all’Udinese.
FUORI DAL CAMPO – Il “Maxi” peso non è l’unico episodio che ha visto protagonista il calciatore dell’Udinese lontano dal campo. L’argentino è finito su tutti i giornali (soprattutto di gossip) per la fine della relazione con Wanda Nara in seguito al flirt di quest’ultima con il capitano dell’Inter Mauro Icardi. Matrimonio distrutto, così come l’amicizia tra i due calciatori ex Barcellona, in una vicenda che ha lasciato strascichi anche in campo: in occasione della sfida di campionato del 3 aprile 2016, Maxi Lopez si è rifiutato di salutare Icardi a pochi istanti dal fischio d’inizio. Inoltre lo stesso argentino fu protagonista nel gennaio 2012 di una curiosa vicenda di mercato: prima firma un quadriennale per il Fulham, poi il direttore sportivo del Catania Lo Monaco fa saltare tutto a causa dell’interessamento concreto del Milan. Maxi Lopez viene chiuso in un albergo milanese per un paio di giorni in attesa di una risposta da parte di Galliani. Una mossa del club rossonero per provare ad accelerare l’operazione Tevez col Manchester City, mai più arrivato. “Mi dissero che dovevano vendere Pato, prendere l'argentino e annunciare il nostro ingaggio insieme - ha raccontato -, alla fine arrivai solo io”.
UDINESE – In questa stagione, Maxi Lopez ha messo a segno 6 reti e 2 assist nelle 12 presenze tra campionato e Coppa Italia. Proprio in occasione della sfida di coppa contro il Perugia, l’argentino ha realizzato addirittura un poker nell’8 a 3 finale, mentre le altre due reti sono arrivate nella sfida vinta alla Dacia Arena contro la Sampdoria. Il cambio della guida tecnica con l’arrivo di Oddo non sembra aver rimescolato le carte nelle gerarchie del reparto avanzato. A 33 anni, l’argentino sa che non può sciupare l’ennesima opportunità della sua travagliata carriera. L’ultima? Forse si, ma come un Maxi così potrebbe essere quella giusta.
@AlessandroDF24