Udinese:|La strada è tracciata
L'Udinese per la corsa europea deve cambiare marcia: 10 punti in 10 gare sono una media che non basta a reggere il confronto, se non con l'Inter l'unica capace di essere pietosamente presa per i fondelli da mezza Europa. Però anche i nerazzurri possono tornare in corsa: oddio, come non lo sappiamo, ma i nomi in certi casi contano.
A Palermo la squadra di Guidolin ha giocfata sulla falsariga di quella di Novara: brutta il primo tempo, decisamente migliore nella ripresa. Il cambiamento di atteggiamento non si può imputare solo alla strigliata del mister negli spogliatoi, ma al cambio di modulo. Il 3-4-1-2 ha portato freschezza, novità e soprattutto una ritrovata fiducia in una compagine che continuava ad abbassare il baricentro, non riuscendo così a trovare la via del gol.
Finalmente si è sbloccato Torje (lo aveva fatto a Firenze), ma come gioco si è confermato a Palermo: il rumeno sembrava dover essere un flop, non tanto per le sue caratteristiche, ma per come e quanto veniva utilizzato. Nel tridente ha dato il meglio di sé, insieme a Pereyra, l'altra sorpresa della partita. Dopo Napoli serviva una conferma: bene, è arrivata.
Ora però la palla passa a Guidolin: se si ostina a giocare col 3-5-1-1 non crediamo possa avere molti sbocchi: la squadra appare prevedibile, non ha le energie per supportarlo, è decisamente troppo difensiva e poco propensa ad attaccare, con Di Natale miseramente lasciato solo. Saraà così testardo dal riproporlo a Siena? La risposta fra una settimana, ma se ha avuto occhi per vedere deve aver capito che la medicina è cambiare qualcosa.
LA CORSA ALL'EUROPA - Cambia di domenica in domenica la quotazione delle varie squadre. I bianconeri rimangono in ribasso, mentre la Lazio, nonostante tuto riesce a dare un colpo d'ala importante. Non sarà favorita assoluta, ma assieme al Napoli sembra avere qualcosa in più. Roma e Inter sono solo due esotiche outsider che la matematica tiene in corsa, ma serve continuità per raggiungere quel traguardo, cosa che è mancata palesemente a entrambe. L'Udinese ha un calendario non facile: il Siena si deve salvare e gioca in casa, il Parma è pericolante e verrà a Udine col coltello tra i denti, gli scontri diretti con Inter e Lazio si giocano a Udine, mentre con la Roma sarà infrasettimanale all'Olimpico. Poi Chievo, già quasi salvo, e Catania che paradossalmente potrebbe giocarsi le sue carte esattamente come Roma e Inter. Proprio con gli etnei sta nascendo una sinergia che potrebbe portare novità nella prossima estate di mercato.
Insomma tutto è da giocare, e le pericolanti faranno da ago della bilancia. Soprattutto le energie saranno la chiave di volta, ma il moulo non può essere piùil 3-5-1-1TORJE - Intanto il rumeno si gode il momento: "Il calcio è questo: un giorno sei il peggiore, quello successivo il più bravo. Adesso vediamo cosa succede a Siena: magari gioco male e tornerò ad essere criticato»". Chissà se gli hanno fatto vedere Oronzo Canà e la sua famosa battuta "mi avete preso per un c...ne, ma no, sei un eroe!". Poi aggiunge "Il mio obiettivo è allenarmi n e convincere il mister a farmi giocare di più". In efftti serve giocare per migliorare e la troppa tribuna fatta non è stat forse una scelta felice di Guidolin, che ha dimostrato di valere la Panchina d'Oro ma anche di aver avuto poco coraggio in certi momenti. Torje stava passando per flop, tanto che averbbe potuto finire addirittura in primavera se avesse continuato con la tribuna. Ora sembra essere il suo momento, ma non sappiamo quanto durerà.
Cercando di essere obiettivi Fabbrini è il giocatore che dà maggiori garanzie davanti (esuberanza a parte). Dietro Floro (ancora squalificato a Siena) e Di Natale potrebbe formare un tridente niente male contro una difesa, quella senese, di certo non granitica.
Ma c'è una settimana per discuterne, e provarne: la strada, comunque, sembra tracciata.