Udinese in Champions, capolavoro friulano. Juve fuori da tutto, ma onore a Delneri perchè se ne va da signore
di Xavier Jacobelli
direttore www.quotidiano.net
L'Udinese in Champions League è un capolavoro friulano: di Giampaolo Pozzo che solennizza i suoi 25 anni al vertice della società; del figlio Gino, che ha costruito la formidabile rete di osservatori su cui poggiano i colpi di mercato e la fabbrica di talenti made in Udin; di Guidolin e della sua grande squadra; della gente friulana che merita questa soddisfazione per la sua civiltà, la sua passione, la sua educazione sportiva.
L'Udinese in Champions League non è né un miracolo né il frutto di una felice congiunzione astrale. E' il risultato di un lavoro serio e di una programmazione sagace; di una cultura del lavoro e del sacrificio che il campo ha premiato perchè era giusto che fosse così. Perchè quando si annovera nelle proprie fila il capocannoniere del campionato che in due stagioni ha segnato 57 reti; quando si scoprono e si lanciano a talenti a ripetizione (quest'anno Sanchez, Armero, Asamoah e Benatia); quando si conferma l'allenatore anche se perde le prime quattro partite di fila perchè si crede in lui e nella forza della sua azione. Quando si ha la forza per questo ed altro, ci vogliono proprio i fuori d'artificio come quelli che stasera hanno illuminato il cielo sopra lo stadio Friuli e un Guidolin mai visto che balla in mezzo al campo. Complimenti anche alla Lazio, che in Coppa dei Campioni non è andata a causa degli scontri diretti. Ma Reja ha totalizzato 66 punti, come l'Udinese e, come Guidolin, è stato la rivelazione del campionato.
Un'altra musica è stata suonata a Torino, dove la Juve è uscita da tutto. Nè Champions, nè Europa League. Niente di niente e se possibile, questa stagione è addirittura peggiore di quella '90-91 anche perchè Maifredi arrivò alla semifinale di Coppa delle Coppe persa con il Barcellona. I fischi e i lazzi dei tifosi contro la squadra - ad eccezione di Del Piero e Buffon - sono legittimi: Delneri ha commesso i suon errori, ma non è e non può essere l'uniico responsabile di questo disastro. Marotta ha sbagliato la campagna acquisti, i giocatori hanno sbagliato tutto. Delneri se n'è andato a testa alta e da gran signore. Merita l'onore delle armi. I suoi uomini no. E adesso ci vuole un bel repulisti. Forza Agnelli. Forza Conte. Peggio di così non potrà andare.