Udinese, Guidolin:| 'Sono sempre in discussione'
Messa ormai alle spalle l’infelice trasferta di Siena, l'Udinese si appresta a preparare la delicata gara interna che sabato alle ore 15 vedrà i bianconeri ospitare allo stadio "Friuli" il Parma allenato da Roberto Donadoni. Per l'occasione, il mister Francesco Guidolin ha parlato in conferenza stampa delle difficoltà incontrate in queste ultime giornate e degli obiettivi della squadra.
Mister quali sono le cause del momento non positivo?
“É un discorso da affrontare più in generale. Noi siamo la squadra che con il Milan ha giocato di più in questa stagione, che ha il maggior numero di partite nelle gambe, e non metto nel conto i nazionali perché se parlo di Handanovic, Benatia e Armero siamo già oltre le 50 partite disputate. Abbiamo un momento di flessione e difficile, questo è sotto occhi di tutti e dobbiamo ammetterlo, però, come ho detto subito dopo Siena, io sono convinto di poter finire bene questo campionato. Siamo vivi da un punto di vista fisico, motivazionale, dell'orgoglio e della determinazione, e dobbiamo cercare di invertire un andamento indubbiamente negativo. Le mie riflessioni generali partono da più indietro: se qualcuno a inizio stagione avesse detto che a otto partite dalla fine questa Udinese, diversa dall'anno scorso, si fosse trovata a giocare per il terzo posto, che avesse superato il girone di Europa League e i sedicesimi, non so in quanti ci avrebbero creduto. Io sono orgoglioso di questo lavoro. Ci incalzano squadre metropolitane, ma se dovesse essere Europa anche quest'anno io faro una festa mega-galattica; forse la farò solo io perché ci si abitua presto ai successi e non si tiene conto di molte cose. Se dovessimo qualificarci per l’Europa sarebbe un anno meraviglioso. In questo momento è un anno molto positivo. Voglio fare anche una terza considerazione: dai tifosi di tutta Italia, addetti ai lavori e giornalisti riceviamo solo complimenti. Aggiungo che noi siamo, a oggi, invidiati da tutte quelle squadre di piccola-media grandezza, perché tutti vorrebbero che il Parma avesse potuto giocatore nei primi posti della classifica, così come la Fiorentina, il Genoa e altre... Teniamo conto di questo, e detto ciò è giusto criticare e cercare di capire i perché di questa situazione. É giusto subire le critiche e io mi assumo le mie responsabilità, perché indiscutibilmente stiamo facendo, per il momento, un brutto girone di ritorno. Su questo dobbiamo lavorare perché abbiamo la possibilità di invertire la tendenza e fare un bel finale di stagione. La situazione è questa, l'ho ripetuto duemila volte ma capisco che qui si fa fatica a capire la dimensione e il senso della realtà. Io guardo in faccia la realtà, noi siamo abituati bene, ma due anni fa, in questo momento della stagione, c'era la paura. Le cose sono cambiate, probabilmente non riusciremo a ripetere la prestazione dell'anno scorso, probabilmente non possiamo arrivare a 66 punti, ma noi siamo una squadra diversa che ha lottato tutta la stagione ai vertici della classifica. Io auguro per tutta la vita sportiva dell'Udinese che questo accada tutti gli anni, ma non è avvenuto in tutte le stagioni della gestione della famiglia Pozzo. Ci sono stati anni importantissimi e anni in cui ci si doveva guardare dietro. Dall'inizio della stagione ad oggi stiamo guardando cosa fanno l'Inter, il Milan e la Juve e non ci preoccupiamo di quello che fanno il Cagliari, il Chievo... spero che sia sempre così, ma non sono sicuro che sarà sempre così. Questa è la realtà da cui bisogna partire. Non dimenticatevi di quello che ho detto, che è la verità, e soprattutto non se ne dimentichino i tifosi”.
Al termine del match con il Siena ha detto che i tifosi sono abituati troppo bene. Non è esagerato dire questo?
“Io non sto parlando dei tifosi, ho detto ai tifosi quella che è la realtà. Non mi sono rivolto ai tifosi”.
Hai qualche recriminazione tua personale da fare a posteriori, ti sei posto in discussione?
“Sono sempre in discussione e il primo responsabile soprattutto quando le cose vanno male, quando le cose vanno bene il merito è dei giocatore. Ho sempre valutato con tanta attenzione tutto quello che ho fatto e non mi pare di avere grosse recriminazione. Se poi si discute di sostituzioni fatte cinque minuti prima o dopo stiamo parlando di cose che secondo me non tengono conto della realtà”.
Cosa si è detto con Prandelli oggi?
“Quello che mi sono detto con Prandelli rimane tra di noi, se vuole dire delle cose le dirà lui. Le cose che ci siamo detti sono riservate”.
Vede favoriti per il terzo posto?
“La corsa per il terzo posto è apertissima, le squadre che se la competono sono blasonate e avevano come obiettivo prefissato quello di raggiungere quelle posizioni, purtroppo per loro il primo e il secondo posto sono già aggiudicati. Insieme a queste squadre c'è l'Udinese che sta cercando, con tutte le proprie forze, di rimanere lì il più a lungo possibile. Per noi è complicato, se guardiamo la realtà delle cose e le forze in campo. Il Catania è nella lista delle squadre che lotta per l'Europa; è una bella realtà. Si sono concentrati solamente sul campionato, giocare al Massimino non è facile perché c'è sempre il sold out e, con la spinta dei tifosi, il Catania può essere un'avversaria in più per l'Europa League”.
È stato importante il rientro di Andrea Coda?
“Sì, è stato importante. Ha fatto anche bene perché giocare dopo un anno di stop non è facile per nessuno. Lui ha lavorato tanto e adesso abbiamo bisogno di lui. Abbiamo bisogno anche della fortuna nell'avere più giocatori a disposizione da qui alla fine. Dalla fortuna chiedo solo questo, il resto dipende da noi e dagli avversari”.
La flessione dipende maggiormente dalla testa più che dalle gambe?
“Io vedo gli allenamenti e la squadra è reattiva, lavora bene, si impegna e corre. Quello che abbiamo fatto nel finale di Siena potevamo farlo dall'inizio. Non sarebbe stato facile e avremmo dovuto anche difenderci da una squadra organizzata come il Siena. Da un paio di domeniche nel primo tempo non siamo come nel secondo, lì dobbiamo cercare di migliorare”.
C'è la possibilità di recuperare alcuni infortunati per la partita con il Parma di sabato?
“Non voglio fare previsioni, cerco di ragionare secondo la logica del giorno per giorno e secondo ciò che mi dice lo staff medico. Per quanto riguarda Basta non so, in questo momento sono più ottimista per Benatia”.
I problemi nei primi tempi sono arrivati in concomitanza con l'assenza di Basta?
“Abbiamo fatto meglio nel secondo tempo anche in partite che poi abbiamo vinto. Adesso tutto finisce sotto la lente d'ingrandimento. Non dipende da un giocatore, ma da tutto il gruppo. Dobbiamo cercare di migliorare”.