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Udinese, Delneri: 'Turn-over col Palermo, su Kums e Zapata...'
L'allenatore dell'Udinese Luigi Delneri ha presentato la sfida contro il Palermo di domani sera: arà una partita difficile. Il Palermo non ha mai vinto in casa, ma avrà un grande appoggio del pubblico. Sarà una partita intensa. Loro in casa si fanno sempre rispettare. Contro il Toro per loro è stata una gara complicata, poi ha affrontato la Roma. Due squadre difficili da affrontare in questo momento. Noi stiamo bene; siamo tutti attenti e sul pezzo, come si dice in gergo calcistico. Dobbiamo avere la sensazione di creare un gruppo di lavoro molto importante, che con coesione può fare molto bene, non solo domani, ma anche per le prospettive future
Ci sarà un mini-turnover?
"Ci possono essere cambi. Abbiamo molti giocatori che sanno cosa devono fare in campo. Ci sono dei ruoli ben definiti plasmati sui nostri modelli di lavoro. Chi gioca non importa, ma conta che la squadra abbia motivazioni importanti e sia pronta ad affrontare un ambiente molto complicato, perché loro faranno dell'aggressività il filo conduttore del match, non trascurando la qualità di Diamanti e della loro punta Nestorovski. Sono sicuro che i miei giocatori sanno già cosa si troveranno di fronte. Turnover? Ci sarà, ma non posso dire quanto ampio, perché tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile".
Thereau è finalmente recuperato. Lo sente come un giocatore importante?
"Lui deve essere uno dei leader di questa squadra, come Danilo, Felipe, Heurtaux, che hanno giocato spesso. Penso che Cyril sia un giocatore che ha le caratteristiche per diventare un leader, come potrà farlo Kums in futuro. Possono e devono essere delle guide a livello soprattutto emotivo. La compattezza del gruppo per me è più importante del tasso tecnico. Sono contento per lui perché ritrovare il gol gli darà fiducia. Lui si vede spesso nella squadra. Nel secondo tempo si è sacrificato in un ruolo dispendioso e lo ha fatto molto bene. Con questo atteggiamento sarà molto importante per il gruppo".
Quali margini di miglioramento ha Kums?
"E' abituato a un campionato diverso, come quello belga. Ha una tecnica individuale molto importante; un ottimo fraseggio corto. Dovrebbe proporsi un po' di più e aprire maggiormente il campo, sempre senza rischiare. E' un giocatore su cui contiamo molto; ha grandi referenze e lo vogliamo rendere un giocatore in grado di prendere per mano la squadra. Può giocare in più modi, anche perché in Belgio era abituato a giocare in coppia con un altro centrocampista, piuttosto che come fulcro come fa adesso. Ora risulta meno visibile in campo perché parte arretrato, ma ho avuto molti giocatori di questo tipo, che poi sono diventati molto importanti giocando 20 metri pià avanti.".
Anche Zapata potrebbe diventare l'uomo in più dell'Udinese?
"Ha tutto. Fa a sportellate; ha ottima struttura, che è un bel quid in più nel calcio odierno. Noi però contiamo di dare motivazioni in tutti. Non dimentichiamo Perica, sul quale puntiamo molto, perché ci sarà tempo e spazio per tutti. Ci saranno momenti difficili, ma cercheremo sempre di creare una giusta linea di condotta. Vogliamo creare la struttura ideale perché riteniamo di avere giocatori dalle qualità giuste per fare bene. Non eravamo brocchi prima, non siamo campioni adesso. Siamo semplicemente un gruppo che cerca di lavorare bene, andando a trovare quelle che sono le energie positive. Gli allenatori devono fare una cosa semplice: trattare tutti allo stesso modo, e poi scegliere i migliori".
Ci sarà un mini-turnover?
"Ci possono essere cambi. Abbiamo molti giocatori che sanno cosa devono fare in campo. Ci sono dei ruoli ben definiti plasmati sui nostri modelli di lavoro. Chi gioca non importa, ma conta che la squadra abbia motivazioni importanti e sia pronta ad affrontare un ambiente molto complicato, perché loro faranno dell'aggressività il filo conduttore del match, non trascurando la qualità di Diamanti e della loro punta Nestorovski. Sono sicuro che i miei giocatori sanno già cosa si troveranno di fronte. Turnover? Ci sarà, ma non posso dire quanto ampio, perché tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile".
Thereau è finalmente recuperato. Lo sente come un giocatore importante?
"Lui deve essere uno dei leader di questa squadra, come Danilo, Felipe, Heurtaux, che hanno giocato spesso. Penso che Cyril sia un giocatore che ha le caratteristiche per diventare un leader, come potrà farlo Kums in futuro. Possono e devono essere delle guide a livello soprattutto emotivo. La compattezza del gruppo per me è più importante del tasso tecnico. Sono contento per lui perché ritrovare il gol gli darà fiducia. Lui si vede spesso nella squadra. Nel secondo tempo si è sacrificato in un ruolo dispendioso e lo ha fatto molto bene. Con questo atteggiamento sarà molto importante per il gruppo".
Quali margini di miglioramento ha Kums?
"E' abituato a un campionato diverso, come quello belga. Ha una tecnica individuale molto importante; un ottimo fraseggio corto. Dovrebbe proporsi un po' di più e aprire maggiormente il campo, sempre senza rischiare. E' un giocatore su cui contiamo molto; ha grandi referenze e lo vogliamo rendere un giocatore in grado di prendere per mano la squadra. Può giocare in più modi, anche perché in Belgio era abituato a giocare in coppia con un altro centrocampista, piuttosto che come fulcro come fa adesso. Ora risulta meno visibile in campo perché parte arretrato, ma ho avuto molti giocatori di questo tipo, che poi sono diventati molto importanti giocando 20 metri pià avanti.".
Anche Zapata potrebbe diventare l'uomo in più dell'Udinese?
"Ha tutto. Fa a sportellate; ha ottima struttura, che è un bel quid in più nel calcio odierno. Noi però contiamo di dare motivazioni in tutti. Non dimentichiamo Perica, sul quale puntiamo molto, perché ci sarà tempo e spazio per tutti. Ci saranno momenti difficili, ma cercheremo sempre di creare una giusta linea di condotta. Vogliamo creare la struttura ideale perché riteniamo di avere giocatori dalle qualità giuste per fare bene. Non eravamo brocchi prima, non siamo campioni adesso. Siamo semplicemente un gruppo che cerca di lavorare bene, andando a trovare quelle che sono le energie positive. Gli allenatori devono fare una cosa semplice: trattare tutti allo stesso modo, e poi scegliere i migliori".