Udinese a San Siro:|Torje per aiutare Totò
occherà a Gabriel Torje affiancare Totò Di Natale in attacco. affiancare, speriamo che non significhi accentrarsi troppo per calpestargli i piedi, il difetto maggiore fin qui mostrato dal rumeno. I turni di stop, gli allenamenti duri a cui è stato sottoposto si spera abbiano limato questo difetto, perché le alternative da proporre vicino al capitano sono quelle che sono e per ora in campionato nessuno ha fatto gol. Va bene che Di Natale vorrà festeggiare la trecentesima gara in A, ma dargli una mano non sarebbe male. Torje deve anche scrollarsi di dosso quel nomignolo che gli è stato affibbiato, "il Messi dei Carpazi". Non per dire ma da Hazem in poi tutti i grandi paragonati hanno deluso. sia semplicemente Torje, quel peperino che alla prima a Cagliari ha impressionato tutti, e che pochi giorni prima a parole ha saputo accattivarsi le simpatie generali. La risposta al campo, non uno qualunque, San Siro che mette i brividi anche a chi sta sugli spalti. ne sa qualcosa chi scrive, visto che i gradini sono così ripidi che un volo è costato caro. Però almeno posso dire di esseremi infortunata al meazza, sono pochi a potersene vantare.
Aneddoti che c'entrano poco con la partita: l'Udinese deve guarire dalla "trasfertite", il Milan ha vinto, la Juve rimane in gran forma, la Lazio cercherà rivalsa. Del resto se si vuole provare a fare qualcosa di grande occorre recuperare punti dove non andavano persi (Parma). Le grandi ragionano così e Maestro Jedi Guidolin, dovrebbe capire che l'Impero sta per colpire ancora, per cui se l'Alleanza vuole per una volta stabilire un nuovo regno, deve dismettere certe paure e iniziare a pensare che l'umiltà è il primo mattone, ma l'ambizione è il secondo. Ricordare a tutti che "dobbiamo morire", in stile "non ci resta che piangere" non aiuta a creare quell'ambiente che una seconda in classifica merita. A Udine non ci saranno mai cose eccessive, i giocatori possono andre in giro con i loro Rolex tranquillamente, e una sconfitta non crea delusione, ma al massimo rabbia. Perché è normale che sia così: siamo tifosi non Decubertiani, e vogliamo continuare a essre dannatamente orgogliosi di quel che questa squadra sta facendo.
A Milano sappiamo tutti che sarà dura, lo sa Guidolin, lo sa la Squadra. L'Inter si è posta un filotto di vittorie dall'Udinese fino a Natale. Però è anche vero che il suo inno ("pazza Inter") mai come oggi è adatto a descrivere la squadra di Ranieri. Oramai logora, nostalgica del Mourinho che fu, con problemi ai vertici (vedi botta e risposta a distanza Branca-Oriali), con un mercato fatto con la borsa di plastica. Insomma è l'occasione buona per dimostrare che anche i ricchi piangono davanti a organizzazione, fame di vittoria, un fuoriclasse, alcuni giocatori eccelsi e organizzazione societaria.
L'Udinese è arrivata ieri a Milano: i dubbi sono pochi a questo punto. Come detto Torje agirà con Di Natale, in mezzo Basta, Isla, Pinzi, Asmoah e Armero. In difesa unica novità Ferronetti confermato a sinistra al posto dell'infortunato Domizzi (tornerà nel 2012), con Danilo e Benatia a completare il reparto.
Dall'altra parte, come detto, operazione rimonta. L’Inter insegue il terzo successo consecutivo. Ranieri, intanto, può sorridere, visto che l’infermeria si sta svuotando. Dopo due giorni di allenamenti personalizzati, ieri Zarate è tornato in gruppo e dovrebbe essere a disposizione. A poco a poco rientreranno anche gli altri lungodegenti: Maicon, Lucio e Forlan si rivedranno il 10 dicembre con la Fiorentina, Sneijder tre giorni dopo con il Genoa.