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    Ubi Maior, la vendetta di Montella

    Ubi Maior, la vendetta di Montella

    Ubi Maior

    di Ubaldo Scanagatta (ubitennis.com)

    Che cosa va

    Pepito Rossi è tornato al gol. E sarebbe stata addirittura una doppietta se il portiere del Sassuolo Pegolo non avesse fatto una straordinaria parata.

     

    Quanto è accaduto soltanto 3 giorni prima nella finale di Coppa Italia, inclusa la comprensibile delusione per il suo esito, scusa (ma non giustifica) la Fiorentina un tantino di più – anche per la reazione finale - di quanto scusi la Roma per aver perso 4-1 con il Catania

     

    Non è stato un' annata fallimentare, non dimentichiamolo. In Campionato, in Europa League, in Coppa Italia, la Fiorentina con il suo gioco all'attacco ed al contempo orfana dei suoi attaccanti, ha fatto fin troppo. E' stata però una delle annate più sfortunate che la società viola possa ricordare (compresa la squalifica di Cuadrado per la finale di Coppa Italia).

     

    E ora il mercato. Da quel che accadrà di Gomez, di Cuadrado, di come verrebbero investiti i soldi delle loro eventuali cessioni, si capiranno chiaramente le intenzioni dei Della Valle. Vivacchiare o vincere.

     

     

     

     

    Che cosa non va

    Comunque vada a Livorno e con il Torino la Fiorentina non potrà raggiungere i 70 punti del campionato scorso.

     

     

    Le partite contro Livorno e Torino non potranno essere giocate con l'allegria difensiva con la quale si è giocato contro il Sassuolo che ai 4 gol può aggiungere un palo clamoroso e almeno una bella parata di Rosati.

     

     

    Rosati, a proposito, ha ricordato il Neto delle prime giornate di campionato e fatto rimpiangere il Neto delle ultime. Merita prove d'appello perchè è difficile giocare poco e poi quando si gioca ritrovarsi con giocatori... così distratti da far pensare male.

     

    Questo Wolski che mi era piaciuto in qualche occasione ha mancato ancora una volta l'opportunità che gli era stata concessa. Un comportamento deludente che spingerà i viola a rispedirlo al mittente oppure a farlo maturare da qualche altra parte.

     

    Il mistero Gomez. Si dice in giro che Montella sia furibondo per come la società abbia gestito il tedesco. Adesso una sua piccola vendetta sarebbe di non convocarlo nemmeno se finalmente fosse pronto, in modo da mettere in difficoltà il coach della nazionale tedesca che dovrebbe convocare in Brasile un attaccante praticamente fermo da 8 mesi (salvo piccolissima parentesi). Il rischio è quello di fare come il marito che si taglia i cosiddetti per far dispetto alla moglie. Un Gomez eventualmente protagonista ai mondiali farebbe comodo anche alla Fiorentina, sia come merce di scambio se la società volesse restituire il pacco al Bayern o ad altre squadre, sia per il morale di un giocatore utile il prossimo campionato a Firenze. Però capisco che il boccone da trangugiare, per Montella, sia parecchio amaro.

     

    Riparlare ancora della finale di Coppa Italia, con gli strascichi che ha lasciato nella Fiesole spaccata fra presunti capi e mancati sudditi? Non va...a me. Forse solo quando non ci saranno più capi ma soltanto Filippo Pucci, persona seria e rispettabile, a coordinare il tutto sul serio, anche le famiglie potranno tornare ad occupare la Fiesole senza fischiare l'inno di Mameli, gridare "Devi morire!" ai calciatori avversari stesi a terra, insultare Napoli ricordando il Vesuvio etcetera. Chiedete a quale padre verrebbe in mente di mandare i propri bambini piccoli in Fiesole oggi e avrete la risposta che, so, non sarà gradita a molti che ora mi leggono. Questo non significa, naturalmente, che io sia un sostenitore di Genny a' carogna o che abbia condiviso anche solo minimamente il comportamento di quei tifosi napoletani che hanno tirato di tutto e di più, bombe carta, petardi, e che hanno invaso il campo andando ad insultare la curva viola all'Olimpico. Comportamenti e responsabilità ben diverse, sia chiaro. Ma resta il fatto che per essere una Fiesole calda, appassionata, partecipe, vibrante, dodicesimo uomo, non c'è a parer mio bisogno di dar credito a tutti quelli che oggi ancora lo hanno presso i tifosi meno educati.

     

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