Tutti pazzi per Koka, l'Ibra d'Egitto
LUI E L'ALTRO - Ma c'è un altro Ahmed Hassan, cresciuto proprio nell'Al-Ahly, all'ombra dell'omonimo più splendente. Lui è Ahmed Hassan Mahgoub, per tutti "Koka" (foto english.ahram.org.eg), e gioca nel Rio Ave, squadra della Primeira Liga, la massima serie del Portogallo. Nato a Il Cairo il 5 marzo del 1993, Koka è un attaccante centrale che cresce calcisticamente nella squadra della sua città, dove però non trova mai spazio in prima squadra. Nel dicembre 2011 decide allora di mettersi in mostra in Europa, per avere la possibilità di giocare con continuità. Così vola in Portogallo. A Vila do Conde, dove gioca il Rio Ave, si accorgono subito delle qualità del ragazzone egiziano: 7 gol in 17 presenze il primo anno. Il secondo, però, non è altrettanto fortunato: solo 3 reti in 25 apparizioni.
LA CONSACRAZIONE - Ma Koka è giovane, una stagione sottotono può capitare. E allora, ecco l'esplosione di quest'anno: ad oggi, le 12 reti in 21 presenze fanno di lui il secondo miglior marcatore del campionato portoghese, dietro solo al colombiano Jackson Martinez, punta del Porto di Lopetegui. Grazie ai suoi gol, il modesto Rio Ave si trova in ottava posizione in classifica, a meno 7 dal 5° posto, che porterebbe dritto in Europa. Numero 9 dotato di grande tecnica, Koka ha un contratto con i portoghesi fino al 2016: non vuole rinnovare, a fine anno quasi certamente se ne andrà.
TRA SALAH E IBRA - Koka fa parte della nuova generazione di giocatori egiziani, il cui talento più cristallino è quel Mohamed Salah che sta facendo faville alla Fiorentina. Di un anno più giovane di Salah, il sogno di Koka è emulare il connazionale: a gennaio ha spinto per trasferirsi a Lisbona, sponda Sporting. Ma il Rio Ave ha detto no, la sua classe, ancora per quest'anno, deve fare le fortune del club. Per farvi un'idea di che giocatore sia, fatevi un giro su Youtube: il metro e 91 di altezza, unito al tocco di palla vellutato, non potranno non farvi pensare a Zlatan Ibrahimovic, non a caso l'idolo di Koka. L'eleganza è la stessa di Zlatan, i trofei in bacheca ancora no. Ma Ahmed Hassan adesso va di fretta: diversi club europei di prima fascia lo seguono, lui vuole vincere. Il tempo è dalla sua parte, e i paragoni importanti non lo scoraggiano. In Egitto ne sono sicuri: dopo le Nazionali giovanili, adesso è il momento di far volare i Faraoni. Il futuro è suo. Con un nome così, del resto.