La Lazio continua a scalare la classifica grazie al fattore Olimpico. Quinta vittoria su altrettante partite in campionato, e secondo posto in comproprietà. La vetta è a soli due punti, la squadra di Pioli dopo un avvio di stagione incerto sembra aver ripreso quel passo che nella passata stagione l’aveva spinta fino alle porte della Champions League. Il mercato estivo non è stato esaltante, ma il fatto di aver cambiato pochissimo nell’undici titolare oggi rappresenta un punto di forza della compagine biancoceleste che - prima di altre - ha saputo trovare l’equilibrio tra i reparti. La prima rete segnata contro il Torino sembra essere il manifesto di questa Lazio: cross di Basta, gol di Lulic. I due terzini biancocelesti stanno dando un valore aggiunto alla squadra, contribuendo in maniera determinante alle azioni offensive della squadra. Il difensore serbo - acquistato nell’estate del 2014 dall’Udinese - si sta confermando su livelli eccellenti; tempestivo nel chiudere le diagonali, ripara frequentemente con successo qualche leggerezza difensiva dei compagni di reparto, raramente viene saltato nell’uno contro uno: dalla sua parte non si passa, e gli avversari sono spesso costretti ad arginare le sue percussioni offensive. Ha meriti maggiori di quanti gliene siano riconosciuti. Sulla corsia opposta c’è Lulic, l’uomo della storia. Nella passata stagione- come riporta Il Tempo - ha vissuto in balìa delle celebrazioni del 26 maggio, da quest’anno ha ripreso a correre senza sosta. Si è convinto del ruolo che Pioli ha scelto di assegnargli: partendo da dietro fa la differenza sfruttando appieno le sue doti atletiche, spesso si inserisce cogliendo di sorpresa gli avversari, ogni tanto segna gol importanti. Con Basta e Lulic sugli esterni la manovra laziale diventa avvolgente, e per gli avversari diventa complicato arginare le giocate dei biancocelesti.Al centro del sistema laziale c’è Lucas Biglia. Dopo le prime due stagioni trascorse con la maglia della Lazio, ha preso piena consapevolezza dei propri mezzi grazie anche all’esperienza maturata con la Nazionale argentina, sia nell’ultimo Mondiale che nella Coppa America. Oggi sa di essere un calciatore importante, si prende le responsabilità, corre in aiuto dei compagni quando la palla scotta ed è necessario gestirla nel migliore dei modi. È cresciuto moltissimo rispetto agli esordi, ha imparato a velocizzare la manovra, distribuisce il gioco con maggior rapidità, ha trovato i tempi del playmaker e contrasta come un mediano. Ma è inutile girarci intorno. Felipe Anderson è il valore aggiunto di questa Lazio, l’uomo che anche in questa stagione sta garantendo alla squadra quel cambio di passo necessario per frequentare i quartieri alti della classifica. Ha già realizzato cinque gol in quindici partite. L’avvio di stagione non è stato esaltante, ma nell’ultima settimana il brasiliano ha cambiato marcia segnando quattro gol in tre sfide. Col miglior Felipe Anderson in campo la Lazio si trasforma in una squadra coi superpoteri. E a quel punto diventa difficile per tutti.