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    Tutti contro Pjanic, che non è Pirlo: ora Marchisio deve salvare il soldato Mira

    Tutti contro Pjanic, che non è Pirlo: ora Marchisio deve salvare il soldato Mira

    • Gianluca Minchiotti
    Nel calcio gli episodi contano, ma non sono tutto. Se il gol di Pjanic contro il Milan fosse stato convalidato e se la Juve avesse vinto a San Siro, oggi forse si parlerebbe di un Pjanic protagonista. Ma si sarebbe trattato di un'analisi, appunto, legata all'episodio e al risultato. Perché in realtà il bosniaco nella partita di ieri e in tutto questo inizio di stagione è stato tutt'altro che un protagonista. Oggi, invece, sono tutti contro Pjanic: poca personalità; nei match importanti si nasconde; Pirlo, Pogba e Vidal erano un'altra cosa... Leggiamo questi commenti, sui social. Anche in questo caso, ovviamente, sono reazioni di pancia, figlie del risultato

    IL PROBLEMA E LA SOLUZIONE - La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Pjanic non sta entusiasmando, e sicuramente può e deve fare di più, come presenza all'interno del gioco della Juve e come incidenza nei frangenti decisivi. Ma la 'colpa' non è solo la sua, perché il classe 1990 bosniaco risente dei problemi di un centrocampo Juve che, da luglio a oggi, è stato ed è un cantiere a cielo aperto, nel quale Allegri sta lavorando per ri-pensare la sua Juve. Fra nuovi innesti e infortuni, il reparto mediano dei campioni d'Italia deve infatti ancora trovare la sua dimensione e la quadratura del cerchio. La sensazione, in attesa degli eventuali rinforzi di gennaio (Witsel? Bentancur?) è che il ritorno di Marchisio possa essere determinante. Un Marchisio nelle migliori condizioni permetterebbe a tutti gli altri, in primis Pjanic, di esprimere al meglio le loro caratteristiche, sgravandoli soprattutto da compiti di copertura e costruzione del gioco. Pjanic (e con lui Khedira) a quel punto sarebbero più liberi di dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: assist, inserimenti in attacco, gol

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