Tutte le doti di Kulusevski, ecco perché lo vogliono Inter e Juve
LA GIOCATA PREMONITRICE - Giusto per contraddirmi subito, parto da un altro dato un po’ meno noto: lo sapevate che Kulusevski, attualmente al secondo posto nella classifica degli assist man della Serie A, dietro all’inarrivabile Luis Alberto (9), negli ultimi due anni di Primavera a Bergamo aveva accumulato un totale di 20 assist, 10 per stagione? C’è coerenza: è una costante che va segnalata. Quanti di voi, il 14 giugno, hanno avuto il piacere di assistere alla giocata di Kulusevski che ha regalato lo scudetto Primavera all’Atalanta di Brambilla? E in che senso potremmo definirla una ‘giocata premonitrice’?
Siamo al minuto 84 di una gara estremamente tesa ed equilibrata. L’Atalanta è schiacciata dietro, e dopo una respinta proveniente dall'area bergamasca, i due giocatori più rappresentativi di entrambe le squadre si contendono un pallone vagante sulla trequarti. Kulusevski arriva prima di Pompetti. È transizione.
Ecco, l’assist d’esterno per Colley che interrompe la conduzione di Kulusevski è giocata perfetta, diversa. Quei giri contati sono il conto alla rovescia che attendeva il suo talento. Sono il compimento, la realizzazione concreta e temporale di una promessa: è da Serie A.
Ricapitolando: perché è una giocata premonitrice? Perché è avvenuta in una finale, o ancora meglio, nel finale di una finale. Quando tutti gli altri cedono alla stanchezza e il giocatore vero emerge. Di prepotenza (vedi l’anticipo su Pompetti) e con classe: ammettiamolo, che assist è questo! Vi consiglio di guardarlo o riguardarlo a velocità normale, nel caso ve lo foste persi o dimenticati. Ora tenete a mente questi elementi: resistenza, spazi, qualità.
SECONDO SOLO A BROZO - Lo sapevate che Kulusevski corre come un dannato? Nella classifica Top 15 km percorsi, le statistiche della Lega ci dicono che lo svedese è secondo solo al maratoneta Brozovic. Altro aspetto importantissimo questa cosa che fa 11,934 km di media a partita (l’interista è a 12,641). Del resto gioca in una squadra, il Parma, in cui lo spirito di sacrificio è fondamentale, vista la filosofia attendista-contropiedista di D’Aversa. Dando una sbirciatina alle 13 giornate appena trascorse, balzano all'occhio il gol e uno dei due assist firmati da Kulusevski contro il Genoa. Prendiamo ad esempio l’azione della rete di Kucka: un contropiede, naturalmente..
Quanto ripiega in fascia quando gioca esterno alto, lo sa solo il suo allenatore. Kouamé si accentra palla al piede e Kulusevski, ligio al dovere, fa la diagonale per impedire la discesa di Pajac sul lato debole. Però Kouamé perde la sfera e il Parma riparte. Arrivato a toccare la propria linea difensiva, Kulusevski la usa come una freccia userebbe la corda di un arco. E sibila via in contropiede.
Kucka lo serve sulla destra mentre nel frattempo Pajac va a recuperare la posizione. Si preannuncia l’uno contro uno.
Kulusevski controlla e avanza col mancino a piccoli tocchi. Sta valutando in poco tempo la giocata migliore da fare. Viene da due corse importanti, convenite? Potrebbe mancargli la lucidità, giusto? In questi casi spesso è così, specie se sei un giovane che vuol mettersi in mostra.
Ma Kulusevski è freddo e trova l’uomo piazzato meglio nel cuore dell’area: Kucka segna.
QUANTI ASSIST! – La qualità dello svedese si esprime soprattutto negli assist, ormai l’avrete capito. Poi c’è lo splendido gol appena rifilato al Bologna, che però eviterei di commentare per non andare troppo per le lunghe. Kulusevski, in sintesi, eccelle nell'arte dell’ ultimo passaggio, ma potremmo anche dire del passaggio in generale. È secondo, ancora dietro Luis Alberto, anche nella classifica dei passaggi chiave (lui a 14, lo spagnolo a 15). E come potrei a questo punto non citare l’assist più bello che ha fatto finora? Contro il Torino, a partire da una rimessa di Gagliolo.
Di nuovo tanta conduzione, poi un bivio: destra o sinistra? Sinistra. Ed eccoci ad un altro dettaglio notevole. In questo momento preciso un giocatore mediocre forzerebbe il filtrante per Cornelius tra Ola Aina e Izzo. Kulusevski no, lui procede e attende ancora un attimo.
Giusto il tempo di fregare Izzo all’interno.
Quanti sono inoltre gli assist potenziali, quelli sprecati clamorosamente dai suoi compagni? Oppure: ricordate il passaggio per il gol di Gervinho annullato (forse ingiustamente) contro il Sassuolo? Andrebbero tutti conteggiati per comprendere davvero quale impatto ha avuto Kulusevski su questo inizio di campionato. Vi cito ancora quello per Inglese contro la Lazio, delicatissimo tra Acerbi e Radu.
UN CERCATORE DI SPAZI – Last but not least, parliamo di spazi. Concludiamo in bellezza. Forse ancora in pochi hanno notato l’intelligenza che anima il dinamismo e la resistenza di questo ragazzo nato a Stoccolma. Kulusevski è un instancabile scopritore di spazi. Un cercatore di terre. Cosa intendo? Tenterò di spiegarlo servendomi di un’unica azione emblematica, tratta ancora una volta da Parma-Torino.
Abbiamo capito che al Parma piacciono queste rimesse, e che Kulusevski taglia dentro al campo per riceverle. Così facendo, chi lo marca deve scegliere se seguirlo oppure no. Ola Aina qui decide per il sì, e gli va dietro. Ma questo provoca un’immediata reazione di Kulusevski. Dopo lo splendido colpo di tacco al volo, voglio dire.
Ora alle spalle di Ola Aina c’è una prateria da attaccare. Prima però lo svedese opta per un più utile sostegno a Cornelius, nel caso il compagno volesse chiudere l’uno-due nello stretto.
Ma il centravanti danese gli preferisce Gervinho, il quale adesso avanza palla al piede, in diagonale. Kulusevski allora si adatta un’altra volta, e ancora legge tutto benissimo: movimenti dei compagni, posizionamento avversari e spazi circostanti. Vedete come ruota la testa in cerca di un altrove più efficace? Sarà proprio da quest’ultimo spazio cerchiato in giallo che Kulusevski tirerà in porta trovando l’opposizione fallosa (un braccio, tanto per cambiare..) di un difensore del Torino. Insomma, decisivo anche qui, Kulusevski. Rigore sbagliato da Gervinho, e tutto si dimentica.