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  • Turrini a CM: 'Jacobs dura, nonostante il fastidio ipocrita degli americani. Inter, ora mi aspetto il ritorno di Kuzmanovic e Schelotto'

    Turrini a CM: 'Jacobs dura, nonostante il fastidio ipocrita degli americani. Inter, ora mi aspetto il ritorno di Kuzmanovic e Schelotto'

    • di ​Daniela Bertoni
      di ​Daniela Bertoni
    Caro Leo Turrini, cosa resterà di questa Olimpiade che va in archivio?
    “Anzi tutto la consapevolezza che è stato giusto farla. Per gli atleti, come ho già spiegato. Ma anche per noi tutti. I Giochi sono stati cancellati, nel Novecento, solo causa guerre. Che messaggio sarebbe arrivato al mondo, in caso di annullamento?”

    Ma tanti dicono che l’Olimpiade si è fatta solo per il business.
    “Eh, sai, tanti si specchiano nella loro cattiveria! Bell’affare, per il Giappone! È stato un bagno di sangue. Zero tifoso, niente turisti, hotel vuoti. Dire che ci hanno guadagnato è una sciocchezza, una roba da leoni da tastiera. Altro discorso è quello dei diritti televisivi pro Cio, del resto per chi sta a casa un evento esiste anche senza folla, lo abbiamo visto anche con il grande calcio. Ma qui in Giappone ci hanno rimesso miliardi di euro, poche balle. Posso aggiungere un’altra cosa?”

    Prego.
    “Ci fosse stato il pubblico, sarebbe stata l’Olimpiade più bella di sempre. Le gare sono state stupende, era come se i partecipanti tirassero fuori qualcosa in più, dopo dodici mesi di attesa dolorosa. E ancora: qua ci hanno fatto sputazzare in provetta tutti i giorni, ma con test e tracciamento pure se vai in bagno, insomma, tra tutti gli accreditati ai Giochi, dagli atleti a noi cronisti, indice di contagio allo 0,2 per cento. Il meccanismo funziona”.

    Simboli della Olimpiade?
    “Per noi italiani Jacobs e la staffetta veloce, che speriamo durino nonostante il fastidio ipocrita degli americani, come mi ha detto Stefano Tilli. Poi Ganna e i suoi fratelli in bicicletta e Antonella Palmisano la marciatrice, in nome di tutte le donne azzurre. Una Olimpiade così al femminile non la avevamo mai conosciuta e infatti abbiamo fatto il record di medaglie, Scala 40, primo Paese Eu come totale di podi”.

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    Chissà Malagò.
    “Dovevi vederlo oggi alla conferenza finale! Al ritorno al circolo Aniene camminerà sulle acque della piscina, vedrai”.

    Simboli globali di Tokyo 2020?
    “Inevitabilmente la mascherina. Poi ti direi Kipchoge il keniano per il bis di oggi in maratona, la centometrista e Houleleye Ba, la centometrista della Mauritania che ha corso in 15 secondi tutta bardata da capo a piedi e secondo me ha vinto, perché una Olimpiade è tale se promuove l’integrazione e l’inclusione. Ma di storie questi Giochi ne hanno raccontate tantissime, alcune le abbiamo condivise qui. Adesso lasciami andare, sono in partenza per Appiano Gentile”.

    E che ci vai a fare?
    “Viste le mosse di mercato dell’Inter, mi metto a disposizione di Simone Inzaghi per la prima di campionato, in attacco manca qualcosa. Sai come tocca consolarsi?”

    Sentiamo.
    “Martina Centofanti, una delle farfalle della ritmica che hanno preso la medaglia numero 40, è la figlia del Centofanti terzino di riserva nell’Inter di Hodgson. Per il resto, aspetto il ritorno di Kuzmanovic e Schelotto...”

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