Turrini a CM: 'Ferrari F75, bella solo se vince! Elkann non cambia i 'perdenti', Leclerc e Sainz come Inter-Liverpool...'
“Per carità, fermati subito!”
Perché?
“Sai cosa diceva sempre il Grande Vecchio di Maranello? Una macchina è bella solo se vince”.
Quindi non credi sia una vettura da mondiale?
“Allora, la Ferrari non si aggiudica il titolo piloti da quattordici anni, tre mesi e venticinque giorni. L’ultimo mondiale costruttori è vecchio di tredici anni e qualcosa. L’ultimo Gp vinto risale al 2019. Vuoi che vada avanti?”
Stai per dirmi che persino la tua Inter ha fatto prima, con lo scudetto. “Non mi far pensare a Firmino che mi sento male. Voglio invece spiegare che la Signora in Rosso sta attraversando il deserto”.
Ma c’è da fidarsi o no?
“Le linee estetiche della F75 contano poco. Mai come stavolta l’apparenza inganna”.
In che senso?
“Hai presente quel film dei Vanzina? Sotto il vestito niente. Qui, alla rovescia: sotto il vestito tutto”.
Traduci.
“La F1 del 2022 cambia completamente le sue regole tecniche. E ti sto parlando di un mondo sofisticatissimo, siamo a livelli di NASA o giù di lì”.
E allora?
“Allora i segreti di una monoposto stanno nascosti! Io voglio dare per scontato che il motore, la power unit, abbia raggiunto i livelli di Mercedes e Honda. Avere ancora meno cavalli della concorrenza sarebbe scandaloso. Ma in questa F1 non stai davanti con il motore…”
No?
“No. Contano molto di più il telaio e l’aerodinamica”.
Che strada hanno preso i tecnici di Maranello?
“Visibilmente l’approccio è aggressivo. C’è un muso appuntito, una roba tipo la canzone del mio conterraneo Angelo Bertoli: è una Ferrari a muso duro, ecco. Con un omaggio alla tradizione, il colore è il Rosso del Vecchio. Ma torno al discorso di prima: chissà cosa c’è sotto”.
Quanto credi in questa squadra?
“Beh, John Elkann ha rovesciato un antico slogan. Qui, squadra che perde non si cambia”.
Ma dai.
“E’ vero! Il presidente è in carica ormai dall’estate del 2018. Risultati fin qui, zero. Ma Mattia Binotto è sempre il capo del reparto corse, gli ingegneri di vertice sono ancora quelli. L’unico che ha pagato per le sconfitte in serie è stato Maurizio Arrivabene. Che nel frattempo è finito alla Juventus. Ma questa è un’altra storia, sono i misteri di casa Fiat. Ad occuparti di quattro ruote non vai bene, a gestire il pallone sì. È la eterogenesi dei fini, chi lo sa”.
Riassumendo: tu cosa ti aspetti da questa macchina, da questa squadra, dai piloti Leclerc e Sainz? “Una roba tipo l’Inter contro il Liverpool”.
Prego?
“Essere competitivi almeno per buona parte della stagione. Poi io temo che Hamilton con la Mercedes sia come Firmino e Verstappen con la Red Bull sia come Salah”.
Cioè vinceranno ancora gli altri.
“Probabile, ma sarei contento di pagare di tasca mia pur di essere smentito
Daniela Bertoni