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    Turchia-Italia, ma non solo. Abituiamoci a partite inutili e tristi

    Turchia-Italia, ma non solo. Abituiamoci a partite inutili e tristi

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi

    Inutile, surreale, triste. Ciascuno scelga l’aggettivo che meglio si accoppia a Turchia-Italia di martedì a Konya, amichevole a gettone che non si è potuto cancellare. E cominci a farci l’abitudine, perché poi arriverà la Finalissima del 1° giugno (l’ultima invenzione dei geni che governano il calcio) e subito dopo le qualificazioni alla Nations League (la penultima delle “genialate”).


    Vogliamo parlare del “valore” di Italia-Argentina, in campo a Wembley per giocarsi il primo trofeo fra chi ha vinto l’Europeo e la Coppa America? Colpa nostra, certo, poteva essere un anticipo di Mondiale, così diventa un’altra amichevole, questa almeno di lusso. Inutile, surreale, triste: anche vincendola, chi potrà mai festeggiarla? E la Nations League: sfideremo Germania e Inghilterra, loro che prepareranno il Mondiale e noi a cospargerci sale sulle ferite, tutto a giugno: 5 partite in 2 settimane, uno dei motivi per cui il nostro calcio non ha potuto concedere a Mancini lo spazio che chiedeva prima dei playoff e che forse sarebbe servito a evitare la beffa.


    Colpa della Lega Serie A che organizza il campionato, certo. Ma la Figc dov’era, dov’è? Gravina, che la presiede, occupa un posto di rilievo anche nel direttivo Uefa, e ha quindi contribuito a creare la Finalissima, un modo per ostacolare l’idea Fifa del Mondiale biennale, e ha battezzato l’assurda finalina terzo-quarto posto degli spareggi mondiali. Per cosa, poi? Per quale titolo? Per i diritti tv, qualche milione (pare, ma non c’è certezza) da disperdere in bilanci sempre sofferenti, esangui, specchio del calcio contemporaneo a (quasi) tutti i livelli.

    Sullo sfondo c’è già chi pensa (o trama?) per il Mundialito 2022, un (finto) torneo per club senza i giocatori delle Nazionali, da disputare tra Stati Uniti ed Emirati Arabi, nel disperato tentativo di occupare uno spazio temporale abitualmente occupato da campionati e Coppe e invece “regalato” al Mondiale, con lo stravolgimento di tutti i campionati nazionali. Per questo, non esserci fa ancora più male e produrrà ancora più danni di quelli già alti subìti nel 2018. Chi dobbiamo ringraziare di tutto ciò?
     


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